Carta canadese dei diritti e delle libertà
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La Carta canadese dei diritti e delle libertà (inglese: Canadian Charter of Rights and Freedoms; francese: Charte canadienne des droits et libertés), in Canada indicata spesso semplicemente come la Carta (in inglese e in francese, rispettivamente Charter e Charte), è una dichiarazione dei diritti incorporata nella Costituzione del Canada. Essa forma la prima parte della Legge costituzionale del 1982. La Carta garantisce certi diritti politici ai cittadini canadesi e diritti civili a chiunque sia in Canada rispetto alle politiche e alle azioni di tutte le aree e i livelli di governo. Essa è progettata per unificare i Canadesi intorno a un insieme di principi che incarnano quei diritti. La Carta fu firmata per la promulgazione dalla regina Elisabetta II del Canada il 17 aprile 1982, insieme al resto della Legge costituzionale.
La Carta fu preceduta dalla Dichiarazione canadese dei diritti (Canadian Bill of Rights) che fu emanata nel 1960. Tuttavia, la Dichiarazione dei diritti era soltanto uno statuto federale, piuttosto che un documento costituzionale. Come statuto federale, essa può essere emendata attraverso il procedimento legislativo ordinario e non ha alcuna applicazione alle leggi provinciali. Anche la Corte suprema del Canada interpretò in modo restrittivo la Dichiarazione dei diritti e fu riluttante a dichiarare inefficaci le leggi provinciali.[1] La relativa inefficacia della Dichiarazione canadese dei diritti spinse molti a cercare di migliorare le tutele dei diritti in Canada. Il movimento per i diritti umani e le libertà che emerse dopo la Seconda guerra mondiale voleva incorporare anche i principi enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti umani.[2] Il Parlamento britannico emanò formalmente la Carta come parte della Legge sul Canada del 1982 su richiesta del Parlamento canadese nel 1982, il risultato degli sforzi del governo del primo ministro Pierre Trudeau.
Uno degli effetti più notevoli dell'adozione della Carta fu di espandere largamente l'ambito del sindacato giudiziario delle leggi, perché la Carta è più esplicita rispetto alla garanzia dei diritti e al ruolo dei giudici nell'imporli di quanto fosse la Dichiarazione dei diritti. I tribunali, quando posti di fronte a violazioni dei diritti della Carta, hanno colpito statuti e regolamenti federali e provinciali incostituzionali o parti di essi, come hanno fatto quando il diritto giurisprudenziale canadese si occupava principalmente di risolvere le questioni del federalismo. La Carta, tuttavia, concedeva nuovi poteri ai tribunali per imporre rimedi che sono più creativi e per escludere altre prove nei processi. Questi poteri sono maggiori di quanto avvenisse normalmente in base al common law e a un sistema di governo che, influenzato dalla madrepatria del Canada, il Regno Unito, era basato sulla supremazia parlamentare. Di conseguenza, la Carta ha attirato sia ampio sostegno da una maggioranza dell'elettorato canadese, sia critiche dagli oppositori dell'accresciuto potere giudiziario. La Carta si applica solo alle leggi e alle azioni del Governo (incluse le leggi e le azioni dei governi federale, provinciali e municipali e i consigli di amministrazione delle scuole pubbliche), e a volte al common law, non all'attività privata.