Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864
20ª elezione presidenziale degli Stati Uniti d'America / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864 furono la 20ª tornata elettorale quadriennale della nazione; si tennero martedì 8 novembre. Furono vinte da Abraham Lincoln, presidente in carica.
Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864 | ||||
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Stato | Stati Uniti | |||
Data |
8 novembre | |||
Collegio elettorale | 234 elettori | |||
Affluenza | 73,8% ( 7,4%) | |||
Candidati | ||||
Partiti | Repubblicano ("National Union Party") |
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Voti | 2.218.388 55% |
1.812.807 45% | ||
Elettori | 212 / 234 |
21 / 234 | ||
Elettori per stato federato | ||||
Presidente uscente | ||||
Abraham Lincoln (Partito Repubblicano) | ||||
L'avversario di Lincoln fu il candidato del Partito Democratico George McClellan, generale dell'Unione ed ex Comandante generale dell'esercito statunitense. L'avversario del presidente cercò di farsi ritrarre come il "candidato della pace" che voleva porre termine il prima possibile alla guerra di secessione americana. L'esponente di maggior spicco dell'abolizionismo, l'esploratore e botanico John Charles Frémont, già candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 1856, dapprima si candidò sostenuto dai dissidenti repubblicani radicali del "Radical Democracy Party", poi si ritirò dalla campagna elettorale a settembre appoggiando Lincoln. Il presidente fu rieletto con un ampio margine di vantaggio.
Rispetto alle elezioni presidenziali del 1860 il Collegio elettorale si ampliò con l'avvenuta ammissione di Kansas, Virginia Occidentale e Nevada nella loro qualità di Stati liberi dalla schiavitù. Con la cruenta guerra civile ancora in pieno svolgimento, non fu conteggiato nessun voto dei Grandi elettori degli undici Stati meridionali che avevano aderito agli Stati Confederati d'America[1].
Lincoln vinse con una maggioranza di 400.000 voti popolari, in parte grazie alla recente vittoria ottenuta nella battaglia di Atlanta[2]; fu il primo presidente ad essere rieletto da quando il democratico Andrew Jackson vinse nelle elezioni presidenziali del 1832. Lincoln si insediò per la seconda volta il 4 marzo 1865; appena 42 giorni dopo cadde vittima di un attentato mortale. L'assassinio di Abraham Lincoln ebbe luogo la sera del Venerdì santo del 14 aprile e il presidente morì la mattina seguente. Il secondo mandato della presidenza di Abraham Lincoln fu il secondo più breve dell'intera storia degli Stati Uniti, preceduto solo dai 31 giorni della presidenza di William Henry Harrison.
Poiché Lincoln fu eletto come candidato ufficiale del "National Union Party", questa rappresenta l'ultima elezione presidenziale statunitense in cui vinse la sfida un candidato che non era ufficialmente affiliato né con i Democratici né con i Repubblicani.