Sindaci di Sant'Egidio del Monte Albino
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L'elenco dei sindaci inizia dai "sindaci particolari" dell'università di Sant'Egidio, eletti insieme agli altri magistrati della comunità nell'agosto di ogni anno. Sant'Egidio faceva inoltre parte della Civitas Nuceriae, una sorta di confederazione di casali, suddivisa nei dipartimenti di Nucera Soprana e Nucera Sottana (a cui apparteneva l'università di Sant'Egidio) e retta da un triumvirato di "sindaci universali" (due eletti da Nucera Soprana e uno da Nucera Sottana). Questo elenco è incompleto a causa della perdita dei "Libri dei parlamenti", con i verbali delle assemblee cittadine che si tennero tra il 1543 e il 1808 e solo sporadicamente altri atti e documenti conservati ne hanno preservato il nome.
L'antico istituto dell'università fu quindi abolito da una legge promulgata nel 1806 da Giuseppe Bonaparte, re di Napoli durante l'occupazione napoleonica[1] e sostituita dal comune. Il primo sindaco appose la propria firma sui registri di stato civile nel 1809. I sindaci si susseguirono con il Regno delle Due Sicilie e il Regno d'Italia, furono sostituiti da un podestà con la riforma fascista. Tra il 1929 e il 1946 la serie dei sindaci si interruppe in quanto il comune era stato abolito e integrato a quello di Angri. Con il riottenimento dell'autonomia amministrativa il comune di Sant'Egidio riprese ad avere propri sindaci, dopo un primo commissario prefettizio.