Viceré della Cina imperiale
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Nella fase tarda della Cina imperiale, regnanti le dinastie Ming (1368–1644) e Qing (1636–1912), la Corte di Pechino creò l'ufficio di viceré della Cina per supervisionare l'operato dei governatori provinciali e/o gestire particolari periodi di crisi territorialmente localizzate.
Questi viceré/governatori generali (zh. 總督T, 总督S, ZǒngdūP, Tsung3-tu1W, lett. "Supervisore superiore/supremo"; manciù ) di solito amministravano diverse province ed erano responsabile di tutti gli affari militari, alimentari, salariali, fluviali e politico-amministrativi della loro regione di giurisdizione. Erano ufficiali nominati e dipendenti direttamente dall'imperatore.
Uno dei più importanti Zǒngdū era il viceré di Zhili la cui area di competenza comprendeva il territorio della capitale imperiale, Pechino:[1] es. Yuan Shikai, in seguito presidente della Repubblica di Cina (1912-1949), ricoprì tale carica.