Euro
valuta comune ufficiale di 20 Paesi dell'Unione europea / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'euro (simbolo: €, codice ISO 4217: EUR; AFI: /ˈɛuro/[2]) è la valuta ufficiale di 20 dei 27 stati membri dell'Unione europea, che formano l'Unione economica e monetaria (UEM) e costituiscono la zona euro.[3][4] La moneta è suddivisa in 100 centesimi.
Euro | |||
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Nome locale | Euro, (EL) Ευρώ, (BG) Евро, (SL) Evro | ||
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Codice ISO 4217 | EUR | ||
Stati | Austria Belgio Cipro Croazia Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Paesi Bassi Portogallo Slovacchia Slovenia Spagna Andorra Monaco San Marino Città del Vaticano Kosovo Montenegro | ||
Simbolo | € | ||
Frazioni | 100 centesimi | ||
Monete | 1, 2, 5, 10, 20, 50 cent; 1, 2 euro | ||
Banconote | 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 euro (quest'ultima non stampata dal 2018) | ||
Entità emittente | Banca centrale europea | ||
In circolazione dal | 1º gennaio 2002, 22 anni e 87 giorni fa (in vigore dal 01/01/1999) | ||
Tasso di cambio | 1 EUR =1.108035 USD (29 dicembre 2023) | ||
https://mercati.ilsole24ore.com/tassi-e-valute/valute/contro-euro/cambio/EURUS.FX | |||
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica | |||
Il nome euro venne scelto al termine del Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995,[5] per poi essere introdotto il 1º gennaio 1999, sostituendo con cambio 1:1 la precedente moneta scritturale, l'ECU (European Currency Unit, Unità di conto europea). La circolazione monetaria effettiva ebbe inizio il 1º gennaio 2002 nei primi dodici Paesi che lo adottarono. L'ultima nazione ad aver adottato la valuta è stata la Croazia il 1º gennaio 2023,[6][7] in precedenza vi furono Lettonia e Lituania, rispettivamente il 1º gennaio 2014 e il 1º gennaio 2015.[8][9]
Il complesso di questi Paesi, detto informalmente zona euro (o anche eurozona o eurolandia), conta una popolazione di oltre 346 milioni di abitanti; prendendo in considerazione anche quei Paesi terzi che utilizzano divise legate all'euro, la moneta unica interessa direttamente oltre 480 milioni di persone in tutto il mondo. In aggiunta ai membri dell'eurozona, la moneta unica europea è utilizzata anche in altri sei Stati europei: quattro microstati (Andorra,[10] Città del Vaticano,[11] Principato di Monaco[12] e San Marino[13]) hanno adottato l'euro in virtù delle preesistenti condizioni di unione monetaria con Paesi membri della UE, mentre l'adozione da parte del Montenegro e del Kosovo è stata unilaterale. L'euro è la moneta ufficiale anche di alcuni territori d'oltremare britannici, in tutti i dipartimenti d'oltremare, le collettività d'oltremare e nelle Terre australi e antartiche francesi. L'euro è inoltre la valuta corrente anche nei territori d'oltremare della Spagna (le città di Ceuta e Melilla, le isole Canarie, la Plazas de soberanía) e del Portogallo (Azzorre e Madera). Infine, altre 200 milioni di persone all'incirca usano valute legate all'Euro al di fuori dell'Europa (principalmente i franchi francesi per l'Africa).
L'euro è amministrato dalla Banca centrale europea (BCE), con sede a Francoforte sul Meno,[14] e dal Sistema europeo delle banche centrali; il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli Stati membri.[15]
Il 1° luglio 1990 viene liberalizzato lo spostamento dei capitali all'interno della CEE, realizzando la prima delle quattro libertà.[16][17]
Le fasi di transizione dalle monete locali all'euro vennero stabilite dalle disposizioni del trattato di Maastricht (1992) relative alla creazione dell'Unione economica e monetaria. La nascita ufficiale della moneta unica europea[18] avvenne il 1º gennaio 1999, con un comunicato del Consiglio dei ministri europei.[19] Il debutto dell'euro sui mercati finanziari risale al 1999, mentre la circolazione monetaria ebbe effettivamente inizio il 1º gennaio 2002 nei dodici Paesi dell'unione che per primi hanno adottato la nuova valuta.
In fase di accettazione, vennero compresi anche gli stati membri i cui parametri avevano dimostrato la tendenza a poter rientrare nel medio periodo all'interno dei criteri stabiliti dal trattato. In particolare, all'Italia e al Belgio fu permesso di adottare subito l'euro anche in presenza di un rapporto debito/PIL largamente superiore al 60%. Fra i Paesi che avevano chiesto l'adesione alla moneta unica sin dal suo esordio, la Grecia era l'unica che non rispettava nessuno dei criteri stabiliti; fu comunque ammessa due anni dopo, il 1º gennaio 2001, e l'introduzione fisica della nuova valuta nel Paese ellenico avvenne contemporaneamente rispetto agli altri undici Paesi.
I tassi di cambio tra le varie divise nazionali e l'euro furono determinati dal Consiglio europeo in base ai loro valori sul mercato al 31 dicembre 1998,[20] in modo che un ECU (European Currency Unit, Unità di valuta europea) fosse pari a un euro. Essi non furono stabiliti in una data precedente a causa della composizione particolare dell'ECU, il quale era una unità di conto che dipendeva da un paniere di valute comprendenti anche quelle che, come la sterlina britannica, non avrebbero fatto parte dell'euro.
In Italia l'euro venne sperimentato per la prima volta nei comuni di Fiesole e Pontassieve per sei mesi a partire dal 1º ottobre 1999.[21]
Nell'ottobre 2023 la BCE lanciò la sperimentazione dell'euro digitale, della durata prevista di due anni, in cui l'istituto si propone di trovare un partner privato dell'iniziativa. Si tratta di una moneta completamente dematerializzata che consente di effettuare pagamenti istantanei in tutta l'eurozona senza i costi dell'intermediazione bancaria (che nel 70% delle transazioni consiste nei circuiti di pagamento statunitensi come Visa e Mastercard). I bonifici internazionali divengono immediati e gratuiti, mentre i conti di deposito sono garantiti per qualsiasi importo, anche oltre i 100.000 euro previsti dall'ordinamento italiano come limite di riferimento.[22] L'infrastruttura è gestita direttamente dalla BCE, che si occupa di trasmettere dei messaggi peer-to-peer dal cloud dell'emittente a quello del beneficiario, in modo simile ai Bitcoin.
Il nome "euro" fu adottato dal Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995[23] per rimpiazzare la sigla ECU (dall'acronimo inglese European Currency Unit, o "Unità di conto europea"), sino a quel momento utilizzata nei trattati e che dal 1978 indicava una valuta scritturale di uso interbancario. Il nome doveva essere semplice, unico e invariabile.[24] È probabile che tale denominazione derivi dall'uso, invalso negli ambienti finanziari britannici, di riferirsi alla vecchia moneta scritturale con l'espressione Euro-currency, dove Euro sta per European: si tratterebbe dunque di un anglicismo, anche se in Italia viene percepito come un accorciamento, in analogia con altre parole che, con composizione neoclassica, usano il confisso euro- tratto da Europa (europarlamentare, eurovisione etc.).[25][26]
In italiano, il plurale di euro è invariabile: un euro, due euro. Alcune fonti considerano altrettanto corretta, anche se meno diffusa, la forma "euri"[25][27]
In alcune altre lingue si usa normalmente il plurale o il partitivo del nome (esempio: Spagna, Francia, Portogallo),[28] nonostante il sostantivo "euro" sulla cartamoneta resti neutrale e non mostri forme plurali.
La denominazione ecu, indicata nell'articolo 3º del trattato di Maastricht, fu scartata per diverse ragioni linguistiche. Aveva un senso in inglese, la lingua nella quale era espresso, e in francese, perché la parola écu vuol dire scudo, che era un'antica moneta della Francia. La denominazione però non aveva alcun richiamo per gli altri Paesi; c'era anzi anche il "problema della vacca tedesca": i tedeschi avrebbero dovuto chiamare un ecu ein Ecu, che suonava come eine Kuh, cioè, appunto, "una mucca".
Il codice internazionale a tre lettere (in base allo standard ISO 4217) dell'euro è EUR. È stato disegnato anche un simbolo (glifo) speciale per l'euro (€). Dopo che un sondaggio pubblico aveva ristretto la scelta a due, fu la Commissione europea a fare la scelta finale. Il vincitore era ispirato dalla lettera greca epsilon (ε), così come a una versione stilizzata della lettera "E".
L'euro è rappresentato nel set di caratteri Unicode (esadecimale 20AC o decimale 8364, codice mnemonico HTML: €
) così come nelle versioni aggiornate dei tradizionali set di caratteri latini. Le nazioni occidentali dovrebbero passare dall'ISO 8859-1 (Latin 1) all'ISO 8859-15 (Latin 9) o, ancora meglio, a UTF-8 per poter rappresentare questo carattere.
Il "nome unico" ha in realtà due varianti: la prima riguarda la lingua greca, la seconda la lingua bulgara. La Grecia ottenne subito di poter chiamare la moneta unica Ευρώ in caratteri ellenici. La Bulgaria ottenne durante le negoziazioni per il trattato di Lisbona di chiamare la moneta unica Евро, in caratteri cirillici.[29]
Monete
Dal 2002 sono in circolazione monete metalliche con otto diversi valori:[30]
- monete da 1, 2 e 5 centesimi, di colore rame, in acciaio ricoperto di rame;
- monete da 10, 20 e 50 centesimi, di colore oro, in oro nordico;
- monete da 1 e 2 euro, bimetalliche, di colore argento/oro.
Ciascuna moneta è caratterizzata da un lato comune a tutti i Paesi che hanno adottato l'euro. L'effigie sull'altro lato è di competenza sia dei singoli stati che hanno adottato l'euro sia di quelli che possono coniare monete in virtù di accordi bilaterali con l'Unione europea tramite Italia e Francia, ovvero San Marino, Città del Vaticano, Principato di Monaco e dal 2015 anche il Principato di Andorra. Pertanto, senza considerare quelle commemorative, sono in circolazione 184 diverse monete.
La Finlandia ha deciso di non produrre e di non far circolare le monete da 1 e 2 centesimi, a eccezione di piccole quantità per il collezionismo. Dal 2004 anche i Paesi Bassi[31] non immettono in circolazione monete da 1 e 2 centesimi; tuttavia quelle in circolazione, benché poco utilizzate, mantengono corso legale. Ciononostante, le monete di tale valore coniate in altri paesi continuano naturalmente ad avere valore legale all'interno di tutta l'eurozona.
A partire dal 2018, anche l'Italia ha cessato di produrre monete da 1 e 2 centesimi, in seguito all'articolo 13-quater della Legge 21 giugno 2017, n. 96. La manovra è tesa al contenimento della spesa pubblica e il risparmio generato è destinato all'ammortamento dei titoli di Stato italiani.[32]
L'Europa nel mondo | L'Europa come un'alleanza di Stati | L'Europa senza frontiere | |||||
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1 centesimo | 2 centesimi | 5 centesimi | 10 centesimi | 20 centesimi | 50 centesimi | 1 euro | 2 euro |
Banconote
Le banconote euro, a differenza delle monete, sono caratterizzate da un aspetto unico valido in tutta la zona euro e sono disponibili in sette tagli, ognuno con colore e dimensione diverse: 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro.[33][34]
Ogni taglio presenta una particolare tematica architettonica e storica nel contesto europeo; inoltre gli stili architettonici sono ordinati cronologicamente: più aumenta l'importo della banconota e più l'architettura rappresentata sarà moderna. Per ogni tematica, il fronte della banconota presenta delle porte o delle finestre, mentre il retro raffigura dei ponti.
Considerato gli elevati importi che le banconote rappresentano e la potenzialità dell'euro di poter essere utilizzata come valuta di riserva internazionale, nella fase di progettazione è stato deciso di applicare sofisticate tecnologie anti-contraffazione. Ogni banca centrale dell'Unione monetaria europea è responsabile per la stampa di uno o due tagli.
Ogni taglio reca la firma del presidente della BCE:
Nome | Dal | Al |
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Wim Duisenberg | 1º giugno 1998 | 31 ottobre 2003 |
Jean-Claude Trichet | 1º novembre 2003 | 31 ottobre 2011 |
Mario Draghi | 1º novembre 2011 | 31 ottobre 2019 |
Christine Lagarde | 1º novembre 2019 | in carica |
Il 4 maggio 2016 la Banca centrale europea ha deciso di sospendere la produzione della banconota da 500 euro, la cui emissione è stata interrotta il 27 gennaio 2019 da tutte le banche centrali ad eccezione della Deutsche Bundesbank e della Oesterreichische Nationalbank che hanno terminato esattamente tre mesi dopo, il 27 aprile 2019.[33][35][36]
Le banconote da 500 euro che restano in circolazione continuano ad avere corso legale e possono pertanto essere usate come mezzo di pagamento o come riserva di valore per il risparmio.[35] Inoltre. le banche, i cambiavalute e i vari operatori commerciali possono reimmetterle in circolazione, infatti, anche questa banconota mantiene il suo valore e potrà essere cambiata in qualsiasi momento presso le banche centrali dei Paesi della zona euro.[35]
In Italia chiunque versi in banca o in posta banconote da 500 euro per importi unitari superiori ai 2 500 può essere segnalato in base alla normativa antiriciclaggio[37] e alle banche è richiesto di non distribuirle.[senza fonte]
In circolo dal | 1º gennaio 2002 | ||||||
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Fino al | ancora in circolazione | 27 gennaio 2019 | |||||
Valore | 5 € | 10 € | 20 € | 50 € | 100 € | 200 € | 500 € |
Taglia delle banconote | 120 mm × 62 mm × 0,12 mm | 127 mm × 67 mm × 0,12 mm | 133 mm × 72 mm × 0,12 mm | 140 mm × 77 mm × 0,12 mm | 147 mm × 82 mm × 0,12 mm | 153 mm × 82 mm × 0,12 mm | 160 mm × 82 mm × 0,12 mm |
Colore | Grigio | Rosso | Blu | Arancione | Verde | Ocra | Viola |
Architettura | Romana | Romanica | Gotica | Rinascimentale | Barocco e Rococò | Art Nouveau | Moderna |
Periodo | prima del V secolo | XI-XII secolo | XIII-XIV secolo | XV-XVI secolo | XVII-XVIII secolo | XIX-XX secolo | XX-XXI secolo |
Fronte | |||||||
Retro |
Dal 2013 è in corso di emissione la Serie Europa, che ha sostituito la precedente anno per anno fino al 2019.
In circolo dal | 2 maggio 2013 | 23 settembre 2014 | 25 novembre 2015 | 4 aprile 2017 | 28 maggio 2019 | 28 maggio 2019 |
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Valore | 5 € | 10 € | 20 € | 50 € | 100 € | 200 € |
Taglia delle banconote | 120 mm × 62 mm × 0,12 mm | 127 mm × 67 mm × 0,12 mm | 133 mm × 72 mm × 0,12 mm | 140 mm × 77 mm × 0,12 mm | 147 mm × 77 mm × 0,12 mm | 153 mm × 77 mm × 0,12 mm |
Colore | Grigio[38] | Rosso[39] | Blu[38] | Arancione | Verde | Ocra |
Architettura | Romana | Romanica | Gotica | Rinascimentale | Barocco e Rococò | Art Nouveau |
Periodo | prima del V secolo | XI-XII secolo | XIII-XIV secolo | XV-XVI secolo | XVII-XVIII secolo | XIX-XX secolo |
Fronte | ||||||
Retro |
Nel mese di dicembre 2021 la Banca Centrale Europea ha annunciato un progetto pluriennale di redesign di tutte le banconote euro, che per la prima volta dopo 20 anni cambieranno tema. Un gruppo di esperti provenienti da ogni Paese membro dell'Unione Europea ha condotto un ampio studio per identificare una serie di possibili nuovi temi. Una sondaggio popolare tenuto sul sito della BCE nell'estate 2023 ha determinato la selezione di due temi preferiti: "Cultura europea" e "Fiumi e uccelli". La commissione di lavoro prevede di identificare i motivi e le principali linee guida grafiche delle banconote entro la fine del 2024; seguirà un nuovo sondaggio sui motivi preferiti per ciascun tema. La BCE deciderà entro la fine del 2026 il design definitivo delle nuove banconote e le tempistiche di adozione.[40]
Reato di contraffazione
Il punto 3 dell'articolo 2 della decisione della Banca centrale europea 4/2003 deroga l'articolo sul delitto di contraffazione, la cui pena può cambiare da stato a stato, e determina alcuni casi particolari in cui la riproduzione è consentita.[41]
Italia
L'Articolo 460 del Codice Penale italiano, relativo alla Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo, sancisce:
«[I]. Chiunque contraffà la carta filigranata che si adopera per la fabbricazione delle carte di pubblico credito o dei valori di bollo, ovvero acquista, detiene o aliena tale carta contraffatta, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 309 euro a 1 032 euro.»