8ª Armata (Regio Esercito)
grande unità del Regio Esercito italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'8ª Armata italiana (conosciuta anche nella prima guerra mondiale come Armata del Montello e nella seconda guerra mondiale come Armata italiana in Russia - ARMIR) fu una grande unità del Regio Esercito che nella prima guerra mondiale prese parte alla battaglia di Vittorio Veneto e nella seconda guerra mondiale alla campagna di Russia. Fu l'armata che tra luglio 1942 e marzo 1943 operò sul fronte orientale, in appoggio alle forze tedesche della Wehrmacht impegnate sul fronte di Stalingrado. Al comando del generale Italo Gariboldi l'8ª Armata venne inquadrata all'interno dell'Heeresgruppe B di Maximilian von Weichs, e schierata sul medio Don a protezione dell'ala sinistra delle forze tedesche che in estate avevano dato il via all'assalto della città di Stalingrado.
8ª Armata Armata Italiana in Russia ARMIR | |
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Soldati dell'8ª Armata durante il trasferimento verso il fronte | |
Descrizione generale | |
Attiva | 25 gennaio 1940 - 31 ottobre 1940 9 luglio 1942 - 10 settembre 1943 |
Nazione | Italia |
Servizio | Regio Esercito |
Tipo | Armata |
Dimensione | 229.000 uomini (1942) |
Guarnigione/QG | Milano (1940) Bologna (1940) Stalino (1942) Karkov (1942) Padova (1943) |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale: |
Parte di | |
1940: Gruppo d'armate Est 1942: Gruppo d'armate B sett. 1943: Stato Maggiore del Regio Esercito | |
Reparti dipendenti | |
1940: VI Corpo d'armata XIV Corpo d'armata V Corpo d'armata 8º Rgp. genio d'armata ago. 1942: II Corpo d'armata XXXV Corpo d'armata Corpo d'armata alpino XXIX Corpo d'armata tedesco Btg. alpini sciatori "Monte Cervino" Legione croata motorizzata Gp. squadroni cosacchi "Campello" Rgp. truppe a cavallo Difesa linee di comunicazione Truppe d'armata Comando aviazione dell'ARMIR Intendenza d'armata sett. 1943: XXIII Corpo d'armata XXIV Corpo d'armata XXXV Corpo d'armata 176º Rgt. alpini territoriale mobile 5º Rgp. artiglieria d'armata 3º Rgp. genio d'armata 1º Rgt. genio pontieri | |
Comandanti | |
Degni di nota | Gen. des. A. Italo Gariboldi Gen. des. A. S.A.R. Adalberto di Savoia-Genova |
Note inserite nel testo | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Le forze di Gariboldi vennero quindi utilizzate per l'occupazione statica di un tratto del fronte del Don lungo duecentosettanta chilometri, tra Pavlovsk e la foce del fiume Chopër, dove fin dai primi giorni furono impegnate a resistere a continui e logoranti attacchi sovietici. La dislocazione definitiva delle unità italiane, rinforzate anche da alcune divisioni tedesche, terminò solo agli inizi di novembre, appena pochi giorni prima l'inizio dell'offensiva sovietica contro le armate rumene a nord e a sud di Stalingrado. Dopo aver travolto le forze rumene, il 23 novembre l'Armata Rossa accerchiò la 6ª Armata tedesca a Stalingrado, e tutto ciò finì per avere gravi ripercussioni sull'8ª Armata, la quale si trovò con l'ala destra scoperta e le unità tedesche di rinforzo inviate a sostegno altrove.
Il 16 dicembre l'armata italiana venne investita dalle forze sovietiche impegnate nell'operazione Piccolo Saturno, che travolsero il II e il XXXV Corpo d'armata italiano, e causarono lo sfaldamento totale dello schieramento italiano e del distaccamento tedesco-rumeno "Hollidt". Ne seguì una ritirata disordinata attraverso la pianura sovietica che anticipò di circa un mese il catastrofico ripiegamento del Corpo d'armata alpino a seguito della seconda offensiva invernale sovietica del gennaio 1943. Il Corpo alpino non venne toccato dall'offensiva di dicembre e a gennaio era ancora schierato sul Don, a sud della 2ª Armata ungherese; ma l'11 gennaio scattò la nuova offensiva sovietica, che travolse le difese ungheresi e tra il 15 e il 16 anche quelle del Corpo alpino. Iniziò così una ritirata di due settimane attraverso la steppa russa che comportò grosse perdite, si concluse il 31 gennaio e decretò di fatto la fine dell'intervento italiano sul fronte orientale e la fine dell'8ª Armata stessa.