Aleksandr Fëdorovič Kerenskij
politico russo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Aleksandr Fëdorovič Kerenskij (IPA: [ɐlʲɪˈksandr ˈkʲerʲɪnskʲɪj]) (in russo: Алекса́ндр Фёдорович Ке́ренский; Simbirsk, 4 maggio 1881[2] – New York, 11 giugno 1970) è stato un politico russo, ideologicamente un narodnik, primo ministro della Repubblica Russa dopo la caduta dell'ultimo zar e immediatamente prima che i bolscevichi andassero al potere.
Aleksandr Fëdorovič Kerenskij | |
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Capo del Governo Provvisorio Russo[1] | |
Durata mandato | 21 luglio 1917 – 7 novembre 1917 |
Predecessore | Georgij Evgen'evič L'vov |
Successore | carica abolita (Vladimir Lenin come Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Rivoluzionario |
Firma |
Avvocato di professione, svolse un ruolo di primo piano nel rovesciamento del regime zarista in Russia durante la Rivoluzione russa di febbraio del 1917. A capo del governo provvisorio fu in grado di sventare il colpo di Stato reazionario di Kornilov, ma non riuscì a evitare la Rivoluzione d'ottobre in cui i bolscevichi presero il potere. Dopo tale evento, fuggì per sempre dalla Russia senza mai più poterci tornare e morì in esilio negli Stati Uniti nel 1970, 53 anni dopo gli eventi della Rivoluzione.