Aubert Frère
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Aubert Achille Jules Frère (Grévillers, 21 agosto 1881 – Campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, 13 giugno 1944) è stato un generale francese, ufficiale veterano delle guerre coloniali e della prima guerra mondiale, dove fu ferito tre volte e otto volte citato all’Ordine del giorno, gran croce dell'Ordine della Legion d’onore, durante la battaglia di Francia fu comandante dell'VIII Corpo d'armata e poi della VIIe Armée.
Aubert Achille Jules Frère | |
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Aubert Frère in alta uniforme (1935) | |
Nascita | Grévillers, 21 agosto 1881 |
Morte | Campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, 13 giugno 1944 |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Francia |
Forza armata | Armée de terre Armée de Vichy |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1902 - 1944 |
Grado | Generale d'armata |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Campagne | Conquista francese del Marocco |
Battaglie | Battaglia di Verdun Battaglia della Somme Battaglia dello Chemin des Dames Offensiva della Saar Battaglia di Francia Battaglia di Sedan (1940) |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | École spéciale militaire de Saint-Cyr |
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Transitato in forza all'esercito del governo di Vichy, ricoprì alti incarichi, tra cui comandante del Groupe de divisions militaires numéro 2 con Quartier generale a Royat e membro del Conseil supérieur de la guerre (13 aprile 1941 - 1 settembre 1942). Fondatore dell'Organisation de la résistance de l'armée nel 1941, dopo l'invasione della zona sud della Francia avvenuta nel mese di novembre 1942, il mese successivo assunse l'incarico di comandante dell'ORA. Il 13 giugno 1943 fu arrestato dalla Gestapo a Royat con sua moglie e incarcerato a Clermont-Ferrand. Brutalmente torturato, nel mese di agosto fu trasferito a Fresnes, dove apparve in tribunale il 1º dicembre. Il 4 maggio 1944 salì a bordo di un treno per la Germania, venendo internato nel Campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, dove morì di sfinimento il 13 giugno 1944. Il suo corpo fu bruciato in un forno crematorio, e le sue ceneri disperse al vento dell'Alsazia. Nel dopoguerra fu insignito del titolo di Mort pour la France. Il generale Maxime Weygand nel 1949 scrisse la sua biografia sotto il titolo Le Général Frère: un chef, un héros, un martyr.