Politica dell'Australia bianca
impianto legislativo che intendeva favorire l'ingresso nel territorio nazionale ai soli migranti provenienti da paesi anglofoni e da altre nazioni europee / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La politica dell'Australia bianca o White Australia Policy fu un movimento politico isolazionista e di corrente xenofoba attivo in Australia dal 1901 al 1973, volto a limitare o bloccare totalmente i flussi immigratori dall'estero che incutevano timore di sovraimmigrazione tra i pionieri.
È storicamente riconosciuto che l'ideatore e artefice di questo movimento fu Alfred Deakin[1], convinto che cinesi e giapponesi costituissero una seria minaccia al progresso del popolo bianco australiano, soprattutto per le proprie caratteristiche di instancabili lavoratori e la loro resistenza allo scarso tenore di vita.[2]
Prima dell'avvento dell'Australia bianca vi è stata una legislazione anti-immigrazione emanata dalle singole federazioni, conseguente al fenomeno dei primi anni 1850, durante il pieno svolgimento della corsa all'oro, quando immigrati cinesi venivano in migliaia nell'isola alla ricerca di lavoro come minatori e operai minacciando di superare la maggioranza democratica sui bianchi.