Bücherverbrennungen
roghi di libri da parte dei nazisti / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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I cosiddetti Bücherverbrennungen[3] (in italiano "roghi di libri") sono stati dei roghi organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista, durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all'ideologia del Terzo Reich.
«Dort, wo man Bücher verbrennt, verbrennt man am Ende auch Menschen»
«Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini»
I roghi «furono una trovata propagandistica escogitata da un'organizzazione studentesca nazista», la Deutsche Studentenschaft (Associazione degli studenti tedeschi), e furono concepiti per rimuovere dal Reich «la corruzione giudaica della letteratura tedesca»[4]. Il più grande rogo avvenne il 10 maggio 1933 nell'Opernplatz berlinese; in questo giorno, infatti, si organizzò un grande falò dove vennero gettati i libri considerati dai nazisti "contrari allo spirito tedesco". Nello stesso giorno il gerarca nazista Joseph Goebbels vi tenne perfino un discorso, dove affermava che i roghi erano un ottimo modo «per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato».