Battaglia di Kapetrou
Battaglia combattuta nel 1048 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La battaglia di Kapetrou o di Kapetron (nota nella storiografia turca come battaglia di Pasinler, Pasinler Muharebesi) fu combattuta nel settembre del 1048 tra gruppi di razziatori turchi selgiuchidi e un esercito di bizantini e georgiani. Lo scontro avvenuto nella pianura di Kapetron (presso l'odierna Hasankale/Pasinler, 40 km a est di Erzurum e nel nord-est della Turchia), vinto a carissimo prezzo dai latini, concluse la spedizione anatolica di İbrahim Yinal, fratello uterino del sultano selgiuchide Toghrul Beg (o Tughril Bey).
Battaglia di Kapetrou parte delle guerre bizantino-selgiuchidi | |||
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Data | settembre 1048 | ||
Luogo | Kapetrou (moderna Hasankale), in Anatolia, nel thema dell'Iberia | ||
Causa | Scorrerie dei turchi nei confini dell'impero bizantino | ||
Esito | Vittoria di Pirro bizantina | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Un insieme di fattori rese le forze regolari bizantine in notevole svantaggio numerico contro i turchi: le armate locali, organizzate in thema, erano state sciolte, mentre molte delle truppe addestrate erano state dirottate verso i Balcani per affrontare la rivolta di Leone Tornicio. Di conseguenza, i comandanti romei, Aron e Catacalo Cecaumeno, non erano d'accordo sulla maniera migliore di respingere l'invasione. Cecaumeno si dimostrava a favore di un attacco immediato e preventivo, mentre Aron prediligeva una strategia più cauta fino all'arrivo dei rinforzi. L'imperatore Costantino IX preferì quest'ultima opzione e ordinò alle sue forze di adottare una posizione passiva, mentre chiedeva assistenza al sovrano georgiano Liparit IV. Ciò permise ai turchi di causare devastazione a proprio piacimento, portando in particolare al saccheggio e alla distruzione del grande centro commerciale armeno di Artze.
Dopo l'arrivo dei georgiani, la coalizione cristiana ingaggiò battaglia a Kapetron, l'odierna Hasankale. Nel corso di una feroce battaglia notturna, gli alleati cristiani riuscirono a respingere i turchi, con Aron e Cecaumeno, al comando dei due fianchi, che inseguirono gli attaccanti fino al mattino successivo. Per quanto riguardava il troncone centrale, invece, Inal riuscì a fare prigioniero Liparit, fatto di cui i due comandanti romei furono informati solo dopo aver ringraziato Dio per la loro vittoria. Inal fu capace di tornare indisturbato nella capitale selgiuchide a Rayy, portando con sé un enorme bottino. Le due parti si scambiarono degli ambasciatori, evento che portò alla liberazione di Liparit e all'inizio delle relazioni diplomatiche tra la corte bizantina e quella selgiuchide. L'imperatore Costantino IX prese provvedimenti per rafforzare la sua frontiera orientale, ma a causa delle lotte interne le invasioni turche non ripresero fino al 1054. I selgiuchidi riscossero un successo crescente, aiutati dalla continua preoccupazione delle truppe bizantine per quanto stava accadendo nei Balcani, assediati dai peceneghi, oltre che dalle controversie tra i vari gruppi etnici delle province romee orientali e il declino dell'esercito di Costantinopoli.