Bhāgavata Purāṇa
testo sacro induista / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Bhāgavata Purāṇa, (devanāgarī: भागवतपुराण; lett. "Il Purāṇa dei seguaci del Bhagavat") conosciuto anche come Śrīmad Bhāgavatam, è uno dei Purāṇa, testi sacri della tradizione induista.
Bhāgavatapurāṇa | |
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Kṛṣṇa e le gopī (XVIII secolo) | |
Autore | sconosciuto |
Periodo | VI-X secolo |
Genere | testo sacro |
Lingua originale | sanscrito |
È composto da 14.579 strofe divise in dodici sezioni o canti.[1] (skandha) per complessivi 335 (adhyāya).
Il tema centrale dell'opera è Viṣṇu/Kṛṣṇa qui inteso come il Bhagavat, Dio, la Persona suprema.
Il primo canto fornisce un elenco degli avatara di Visnù, ed i canti successivi ne descrivono in dettaglio le caratteristiche ed i lila (passatempi); il decimo e l'undicesimo canto offrono una narrazione dettagliata dell'apparizione di Krishna, dei suoi passatempi a Vrindavana e delle sue istruzioni ad alcuni devoti. Il canto finale, il dodicesimo, anticipa l'avvento dell'età del Kali yuga (l'era attuale, in accordo con il ciclo induista), e la futura distruzione dell'universo materiale da parte di Kalki.
Secondo la tradizione e come scritto nello stesso Bhāgavatam, il testo venne redatto dal compilatore dei Veda, Vyasadeva; recitato dal figlio di quest'ultimo, Sukadeva gosvami, sulle rive del Gange, al morente re Parikshit, viene ascoltato da Suta Gosvami, un celebre rishi che, a sua volta, lo ripete ai saggi riuniti in assemblea nella foresta di Naimisha, vicino al fiume Gomati, insieme al Mahabharatha.
Preoccupati dal futuro dell'umanità, i saggi si erano riuniti per compiere dei rituali al fine di ostacolare le influenze della nuova era che proprio allora stava iniziando, il kali yuga.
Il racconto ha inizio proprio nel momento in cui Suta arriva nella foresta, e costituisce la risposta fornita da Suta alle domande dei rishi sull'essenza della saggezza vedica.