Buddismo in Italia
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Il buddismo in Italia è la terza religione più diffusa, dopo il Cristianesimo e l'Islam: esso conta un numero di fedeli costituito da 208.000 italiani buddhisti e 124.000 buddhisti[in che anno?] immigrati dai Paesi asiatici.[1][2]
Secondo Martin Baumann i buddhisti in Italia rappresentano lo 0,1% della popolazione totale[3], mentre per CESNUR sarebbe lo 0,55%.[1] Da considerare, visto il numero di immigrati che professano questa fede religiosa (circa 50.000 nel 2004, secondo i dati forniti dalla Caritas)[4], che questi dati potrebbero essere ampiamente sottostimati.
In Italia le più grandi associazioni buddhiste si sono riunite nel 2000 nell'Unione Buddhista Italiana,con sede a Roma[1] che comprende al suo interno scuole di diverse tradizioni buddhiste (Theravāda, Mahāyāna, Vajrayāna, Zen, Seon, fondata a Milano nel 1985 e riconosciuta come Ente religioso con decreto del Presidente della Repubblica nel 1991); l'UBI aderisce all'Unione Buddhista Europea e dichiara di raccogliere circa 70.000 membri, dei quali 50.000 cittadini italiani.[5]
Sommando gli altri circa 96.100 fedeli, al 2022, della Soka Gakkai,[6] un nuovo movimento religioso[7] derivato dal Nichiren Shōshū giapponese,[7] ma che non fa parte dell'UBI pur essendo membro dell'Unione Buddhista Europea, si arriverebbe a circa 343.000 buddhisti in Italia[senza fonte].