Cineserie
apprezzamento e imitazione dell'arte cinese da parte di artisti europei tra il XVII e il XIX secolo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Chinoiserie?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Il termine Cineserie deriva dal francese "Chinoiserie" e si riferisce a un periodo dell'arte europea, a partire dal XVIII secolo, in cui si ebbe una notevole influenza dell'arte cinese[1], anche sulla scia di un crescente interesse che l'Europa aveva sviluppato per tutto ciò che fosse in generale esotico. Tale periodo era caratterizzato dall'utilizzo di immagini fantasiose di una immaginaria Cina, da asimmetria nei formati e capricciosi contrasti di scala e dai tentativi di imitazione della porcellana cinese oltre che dall'uso di materiali simili alla lacca. L'estetica delle cineserie nasce dalla corrente orientalistica, ovvero dallo studio scientifico dell'Estremo Oriente dal punto di vista storico, filologico-linguistico, antropologico e filosofico-religioso, ed evoca l'attrazione per il collezionismo di oggetti e architetture provenienti da tutta l'area orientale, più che dalla sola Cina in particolare.
In verità, la Cina individuata dagli europei andava allora indicando una più ampia regione del mondo che poteva comprendere la Cina stessa, ma anche il Giappone, la Corea, l'Asia Sud-Orientale e i Paesi dell'Oceano Indiano, l'India o la Persia. Lo stile proveniente dall'oriente veniva considerato una fonte di ispirazione e una risorsa di nuove fantasie per la creatività artistica. Le atmosfere immaginifiche e i disegni armonici dell'arte orientale, riflettevano nella mente degli europei le immagini di un mondo ideale, da cui attingere per la rielaborazione della propria cultura, in un periodo in cui nei circoli intellettuali più progressisti d'Europa l'impero cinese veniva spesso anche presentato come un modello di buon governo.
La moda delle cineserie viene dacciò considerata come un importante risultato dello scambio culturale tra il mondo orientale e occidentale. Nel corso del XIX secolo e specialmente nel suo periodo finale, lo stile delle cineserie venne lentamente assimilato a tutto ciò che proveniva da Paesi di cultura differente da quella europea sotto la definizione generica di esotismo.[2]
Il termine Cineserie tuttavia venne forgiato e definito solo a partire dal XIX secolo. Infatti, sebbene la radice della parola Chinoiserie sia proprio Chine, Cina, gli europei del XVII, XVIII secolo non avevano un chiaro concetto di come la “Cina” fosse in realtà, ne tantomeno della sua esatta posizione geografica. Spesso termini come ‘Indie Orientali', ‘Oriente', ‘Estremo Oriente' o ‘Cina' venivano utilizzati egualmente per indicare la regione dell'Asia orientale avente la cultura propriamente cinese come principale rappresentante, ma a seconda del contesto il significato dato a questi termini poteva variare. Ad esempio l'architetto inglese Sir William Chambers, nella sua opera A dissertation on Oriental gardening del 1772, viene indicata per “Oriente” la Cina.[3]
Nei registri delle finanze di Luigi XIV durante il XVII e il XVIII secolo già sono presenti diciture come ‘façon de la Chine', maniera della Cina, o ‘ à la chinoise'.
Nel XIX secolo il termine Chinoiserie apparve per la prima volta nelle opere letterarie francesi. In un romanzo pubblicato nel 1836 intitolato “L'Interdiction” Honoré de Balzac utilizza per la prima volta in un testo scritto Chinoiserie per indicare delle decorazioni artigianali in stile cinese. Nel periodo seguente il termine verrà sempre più comunemente utilizzato per indicare oggetti in produzione di stile cinese e a volte, cambiando semantica, per indicare oggetti vezzosi di piccola dimensione o di scarso valore. Nel 1878 Chinoiserie fece il suo ingresso formale nel “Dictionnaire de l'Académie” , con questa definizione: ‘Nome, femminile, prodotto di arte, mobile o altro curioso oggetto prezioso proveniente dalla Cina, o prodotto in stile cinese.'[4]