Città dell'India
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Le città dell'India, alla luce del censimento del 2001, si distinguono tra città statutarie (statutory town) e la città censuarie (census town). Una città viene definita "censuaria" se risponde a tre requisiti, cioè una popolazione minima di 5 000 abitanti, una densità minima di 400 abitanti per chilometro quadrato e una percentuale minima del 75% della popolazione maschile impegnata in attività lavorative extra agricole. La città statutaria invece è una qualsiasi località dichiarata tale dallo Stato e appartenente a varie tipologie come municipalità, corporazione municipale, accantonamento (cantonment board), commissione d'area cittadina pianificata (notified town area committee), ecc.
Sempre in relazione al censimento del 2001 è stato definito anche l'agglomerato urbano, che deve rispondere a due requisiti: uno dei nuclei urbani che lo compongono deve essere una città statutaria, mentre la popolazione totale, risultante dal precedente censimento del 1991, non deve essere inferiore ai 20 000 abitanti. In base a queste condizioni, si trovano diverse situazioni riassumibili in tre diverse tipologie: una prima tipologia costituita da una città (o una cittadina) e dai suoi sobborghi o borgate (outgrowths), una seconda costituita da due o più cittadine confinanti con i loro sobborghi, una terza con una città e una o più cittadine con i loro sobborghi che costituiscono un tessuto urbano continuo. Esempi di borgate sono le colonie ferroviarie, i campus universitari, le aree portuali, i campi militari e altre aree abitate simili sorte nei limiti amministrativi di un villaggio prossimo ad una città più grande.[1]