Dichiarazione comune di papa Francesco e del patriarca Cirillo di Mosca e di tutta la Russia
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La dichiarazione comune di papa Francesco e del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia è il documento emesso a seguito del primo e storico incontro avvenuto il 12 febbraio 2016 tra papa Francesco, capo della Chiesa cattolica, e il patriarca Cirillo di Mosca e di tutta la Russia, capo della Chiesa ortodossa russa. Questa è stata la prima volta che i leader delle due chiese si sono incontrati e rappresenta un momento simbolico del pluridecennale processo intrapreso per avere relazioni più strette tra la chiesa ortodossa e la chiesa di Roma distaccatesi a seguito del grande scisma del 1054[1].
«Fratello, finalmente.»
(Papa Francesco, L'Avana, 12 febbraio 2016.)
L'incontro e la dichiarazione di 30 punti sono stati seguiti dai media di tutto il mondo, in particolare in Russia, mettendo in evidenza l'appello congiunto dei due leader per la fine della persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e alle guerre nella regione. La dichiarazione ha anche espresso la speranza che l'incontro potesse contribuire al ristabilimento dell'unità dei cristiani tra le due chiese. Una serie di altre questioni è stata menzionata nella dichiarazione, tra cui ateismo, secolarismo, consumismo, migranti e rifugiati, l'importanza della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna e le preoccupazioni relative all'aborto e all'eutanasia.[2]
I commentatori hanno affermato che l'incontro è stato storico e altamente simbolico, e che si trattava di un successo per papa Francesco per averlo realizzato. Tuttavia, alcuni analisti hanno anche rilevato che l'incontro è stato motivato più dalla politica interna ortodossa e dalla geopolitica influenzata dalla Russia, che non da un desiderio di unità dei cristiani.