Elezioni amministrative in Italia del 1922
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Le elezioni amministrative italiane del 1922 si svolsero tra fine novembre e inizio dicembre, ossia poco dopo la Marcia su Roma.
L'appuntamento interessò sostanzialmente i comuni e le province le cui amministrazioni socialiste elette nel 1920 erano state abbattute dalle violenze delle milizie squadriste o dai commissariamenti imposti dai prefetti filofascisti, ma andarono al voto anche alcuni comuni nelle nuove regioni annesse, sempre che il governo vi aspettasse la vittoria delle forze a lui vicine.
Il vigente sistema elettorale maggioritario strutturava la competizione in maniera bipolare tra una coalizione liberale di destra coi popolari e i fascisti, questi ultimi spesso egemoni, e una coalizione socialista di sinistra, falcidiata però dai dissensi coi socialdemocratici e i comunisti. Il collegio unico delle comunali creava automaticamente in questo ambito larghe maggioranze consiliari, mentre a livello provinciale la ripartizioni per mandamenti poteva creare risultati più bilanciati.
Il successo della destra, e in molte realtà principalmente dei fascisti, fu totale.