Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828
11ª elezione presidenziale degli Stati Uniti d'America / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828 furono l'11° tornata elettorale quadriennale e si tennero da venerdì 31 ottobre a martedì 2 dicembre; fu caratterizzata dalla ripetizione della sfida tra il presidente in carica John Quincy Adams e Andrew Jackson, il quale era già riuscito ad ottenere la maggioranza relativa dei grandi elettori del collegio elettorale nelle precedenti elezioni del 1824.
Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1828 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
Stato | Stati Uniti | |||||
Data |
31 ottobre/2 dicembre | |||||
Collegio elettorale | 261 elettori | |||||
Affluenza | 57,6% ( 30,7%) | |||||
Candidati | ||||||
Partiti | ||||||
Voti | 642.553 56,0% |
500.897 43,6% | ||||
Elettori | 178 / 261 |
83 / 261 | ||||
Elettori per stato federato | ||||||
Presidente uscente | ||||||
John Quincy Adams (Partito Democratico-Repubblicano) | ||||||
|
Adams era sostenuto dal National Republican Party, mentre Jackson dal Partito Democratico. Entrambe queste formazioni erano nuove, eredi di correnti del disciolto Partito Democratico-Repubblicano.
Jackson e il suo principale alleato Martin Van Buren consolidarono le basi dei propri suffragi nel profondo Sud e nello Stato di New York e sconfissero facilmente Adams. Il Partito Democratico ricevette voti sia dai sostenitori di Jackson sia da quelli di William Harris Crawford (i "vecchi repubblicani") e del vicepresidente in carica John Calhoun. Jackson poté in tal maniera diventare il primo presidente statunitense il cui Stato di origine non era né il Massachusetts né la Virginia.
La legge sui dazi doganali del 1828, indicata dai suoi oppositori come la "Tariff of Abominations", era stata promulgata nel corso dell'anno, aumentando così le imposte doganali fino al 60%; anche se era riuscita a passare solamente di stretta misura alla Camera dei Rappresentanti, risultò da subito assai impopolare negli Stati meridionali, in quanto essi importavano materiali e merci prevalentemente dall'estero[1]. Jackson e i Democratici vi si opposero con forza, anche se non riuscirono ad impedirne la promulgazione[2] seppur temporanea; la posizione nei riguardi di questa legge portò ad a una decisa divisione del voto in due fazioni territoriali: quello del nord andato ad Adams e quello meridionale a Jackson.
L'elezione inaugurò la cosiddetta "democrazia jacksoniana", segnando la transizione dal "primo sistema partitico" (che aveva visto la democrazia jeffersoniana) al secondo sistema partitico. Con l'espansione in corso del diritto di voto alla maggior parte degli uomini bianchi vi fu inoltre una forte espansione dell'elettorato, con il 9,5% degli statunitensi che votarono per l'elezione del presidente rispetto al 3,4% di quattro anni prima[3].
Gli storici dibattono sul ruolo che l'elezione ebbe nella storia nazionale; molti di loro sostengono che abbia segnato l'inizio della politica statunitense moderna, con la decisiva istituzione della democrazia rappresentativa e l'instaurazione permanente di un sistema sostanzialmente bipartitico[4].
Nella mappa dei risultati a lato il colore blu indica gli Stati vinti da Jackson e Calhoun/Smith, mentre il giallo quelli conquistati da Adams/Rush; i numeri raffigurano i voti elettorali assegnati a ciascuno Stato.