Ferrovia di Baghdad
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La cosiddetta ferrovia di Baghdad (in turco Bağdat Demiryolu, in tedesco Bagdadbahn, in francese Chemin de Fer Berlin-Baghdad) è un percorso ferroviario costruito tra il 1903 e il 1940. Copriva una distanza di 1679 chilometri e aveva come stazione di partenza la città di Konya in Turchia e come capolinea la città di Baghdad in Iraq. Inoltre, se si prendono in considerazione la linea anatolica Istanbul - Konya e le diramazioni secondarie in Siria e Iraq, arrivava a coprire la lunghezza di 3205 km.
Konya–Baghdad | |
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Stati attraversati | Turchia Siria Iraq |
Inizio | Konya |
Fine | Baghdad |
Attivazione | 1903/1940 |
Gestore | Ferrovie Statali della Repubblica Turca, Chemins de fer syriens, Iraqi Republic Railways Company |
Lunghezza | 1679 km |
Scartamento | 1435 mm |
Ferrovie | |
La sua realizzazione, nella sua interezza, è da considerare un vero e proprio capolavoro di ingegneria ferroviaria e uno dei più articolati progetti infrastrutturali dell'epoca.
Il percorso derivante dal bivio, che dalla penisola anatolica converge verso Damasco proseguendo per Medina, conosciuto come Ferrovia dell'Hegiaz o Hedschasbahn, è stato progettato e costruito contemporaneamente. Può considerarsi come parte integrante dello stesso progetto.
La ferrovia di Baghdad è anche conosciuta come ferrovia Berlino-Baghdad. Più che una linea unitaria, con la denominazione ferrovia Berlino-Baghdad si tendeva a definire un progetto geo-politico a forte valenza economica, che la Germania, a pochi anni dalla sua unificazione, tendeva a realizzare nel Medio Oriente. Ma in effetti, rappresentava un esempio di raffinata Ostpolitik ante litteram.[1]
Inizialmente era stata concepita come la tratta meridionale di una moderna ferrovia che avrebbe potuto salvaguardare l'integrità dell'Impero ottomano, ormai in disfacimento. In effetti, però, ambiva a diventare, da parte degli imperi centrali, l'asse di penetrazione in quelle zone del Medio Oriente che erano poste a sudest del continente europeo. L'obiettivo era il raggiungimento delle risorse e di sbocchi sul Golfo Persico.[2]