Genuflessione
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La genuflessione è l'atto di piegare una delle due ginocchia fino a toccare terra.[1] Fin dai tempi più antichi è stata considerata un gesto di rispetto nei confronti di qualcuno reputato molto più importante. Si distingue dall'atteggiamento di sostare in ginocchio per un certo tempo, come nella preghiera o individuale o collettiva.[2]
In tempi moderni, la genuflessione è divenuta un gesto diffuso nella cristianità, comune a diverse Chiese: la Comunione anglicana,[3] luterana[4], Chiesa cattolica[5], e nelle Chiese ortodosse occidentali[6].
La parola italiana, di derivazione latina, inizialmente indicava l'atto di sostare in ginocchio per un certo tempo (con una o entrambe le ginocchia), mentre dal Medioevo in poi divenne l'atto di piegare il ginocchio fino a terra per poi rialzarsi.
Alcuni, quando genuflettono davanti al Santissimo Sacramento, aggiungono opzionalmente il segno della croce, che non è prescritto.[7]