Giufà
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Giufà, chiamato a volte anche Giucà, è un personaggio letterario della tradizione orale popolare della Sicilia e giudaico-spagnola. Un personaggio analogo ricorre anche, con nomi diversi, in altre tradizioni regionali: Giufà e Jugale in Calabria, Vardiello in Campania, Giuccamatta in Toscana, Ciuccianespole in Umbria[senza fonte]Umbria,, Tinè a Ragusa.[1]
Nella letteratura scritta egli compare, in modo compiuto, nell'opera dell'etnologo Giuseppe Pitrè (1841-1916), celebre studioso di tradizioni popolari e di folclore siciliano tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, che ne raccolse e riprese le storie popolari diffuse in varie parti della Sicilia. La prima comparsa nella tradizione scritta risale almeno al 1845, quando il personaggio è attestato in un adattamento in lingua italiana di una storia di Venerando Gangi (1748-1816), favolista siciliano.[2]