Guerra civile in Somalia
conflitto scoppiato nel 1986 in Somalia, tuttora in corso / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La guerra civile somala è un conflitto scoppiato nel 1986 in Somalia, e tuttora in corso, che abbraccia nel suo complesso tre fasi distinte:
- dal 1986 al 1991, comprendente la fase della rivolta contro il regime di Siad Barre, al potere dal 1969;
- dal 1991 al 2000, vede fronteggiarsi i signori della guerra locali che, nella fase più cruenta del conflitto (1991-1996), ha come principali antagonisti il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid (il successivo periodo di transizione, che ha condotto prima ad un governo nazionale di transizione e poi ad un governo federale di transizione, si è concluso nel 2012 con l'istituzione di un nuovo governo federale);
- dal 2006, che vede opposti al governo internazionalmente riconosciuto prima i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e poi i gruppi di Al-Shabaab, legati al terrorismo islamista.
Guerra civile somala | |||
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Mappa della fase corrente della guerra civile (2013-) Situazione militare attuale: Controllato dal Governo Federale di Mogadiscio e alleati Controllato dallo stato auto-proclamato del Somaliland Controllato da Al-Shabaab e alleati (Hizbul Islam) Controllato da milizie tribali (Clan dei Dhulbahante) Controllato da Puntland | |||
Data | 1986/1991[1] - in corso (38/33 anni) | ||
Luogo | Somalia | ||
Casus belli | Ribellione al Governo Somalo di Siad Barre | ||
Esito |
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Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Perdite | |||
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Nel 1992, la grave crisi umanitaria che stava sconvolgendo la Somalia indusse le Nazioni Unite ad un intervento armato nella regione, concretizzatosi con le missioni UNOSOM I (1992), UNITAF (1992-1993) e UNOSOM II (1993-1995); i caschi blu, tuttavia, non raggiunsero l'obiettivo di riappacificare il paese, di fatto divenuto uno Stato fallito.
Altri motivi di conflitto riguardano poi le contese territoriali fra entità statali non riconosciute; prima fra tutti la disputa Somaliland-Puntland.
Nel 2006 l'Unione Africana, al fine di favorire la riconciliazione tra le varie fazioni in lotta, ha istituito la missione AMISOM. Successivamente, nel 2011, è stata avviata l'Operazione Linda Nchi, condotta dalle forze somale in collaborazione con forze multinazionali[4], mentre, nell'agosto 2014, il governo ha dato il via all'Operazione Oceano Indiano con lo scopo di riconquistare gli ultimi territori controllati dai ribelli[5].
Secondo le stime, dal 1991 sono morte a causa del conflitto circa 500.000 persone[6]. Armed Conflict Location e Event Dataset stima che circa 3.300 persone furono uccise nel 2012[7], mentre nel 2013 le perdite furono 3150.