I misteri di Shanghai
film del 1941 diretto da Josef von Sternberg / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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I misteri di Shanghai (The Shanghai Gesture) è un film del 1941, diretto da Josef von Sternberg.
I misteri di Shanghai | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | The Shanghai Gesture |
Lingua originale | inglese, francese, cinese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1941 |
Durata | 99 min
98 min (versione restaurata) |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37 : 1 |
Genere | noir, drammatico |
Regia | Josef von Sternberg |
Soggetto | dal lavoro teatrale The Shanghai Gesture di John Colton |
Sceneggiatura | Josef von Sternberg (adattamento)
Geza Herczeg, Jules Furthman e, non accreditato, Karl Vollmöller (collaboratori adattamento) |
Produttore | Arnold Pressburger
Albert de Courville (associato) |
Casa di produzione | Arnold Pressburger Films (con il nome Arnold Productions Inc.) |
Fotografia | Paul Ivano |
Montaggio | Sam Winston |
Effetti speciali | Harry Redmond Jr. |
Musiche | Richard Hageman (musiche originali) |
Scenografia | Boris Leven
Howard Bristol (arredi, non accreditato) |
Costumi | Oleg Cassini (costumi per Miss Tierney)
Royer (costumi per Miss Munson |
Trucco | Robert Stephanoff |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Secondo John Baxter, I misteri di Shanghai è «l'ultimo classico sternberghiano»[1]; per Giovanni Buttafava, «Shanghai Gesture rovescia tutti i miti di Sternberg con una meravigliosa violenza, esaltandoli ancora una volta, al massimo della loro carica, e sbeffeggiandoli subito dopo, o contemporaneamente»[2]. Secondo Lorenzo Baldassari, I misteri di Shanghai anticipa la modernità dell'ultimo film del regista, L'isola della donna contesa: «Sternberg esibisce polemicamente contro Hollywood il carattere artificiale, moderno, del proprio universo filmico, ponendosi in evidente contrasto con le norme linguistiche e produttive del cosiddetto "modello classico"»[3].
La sceneggiatura del film è tratta da una pièce di John Colton (The Shanghai Gesture, 1926), e prima di arrivare nelle mani di Sternberg e dei suoi collaboratori ha subito un lavoro decennale di riscrittura, con più di trenta versioni non approvate dalla censura.