Il Piacere (romanzo)
romanzo scritto da Gabriele D'Annunzio / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Piacere è un romanzo di Gabriele D'Annunzio, scritto nella seconda metà del 1888 a Francavilla al Mare e pubblicato l'anno seguente dai Fratelli Treves.[1] A partire dal 1895 recherà il sopratitolo I romanzi della Rosa, formando un ciclo narrativo con L'innocente e Il trionfo della morte, trilogia dannunziana di fine Ottocento.[2]
Il Piacere | |
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Autore | Gabriele D'Annunzio |
1ª ed. originale | 1889 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Roma, Abruzzo (Francavilla al Mare) |
Protagonisti | Andrea Sperelli-Fieschi d'Ugenta |
Coprotagonisti | Elena Muti, Maria Ferres |
Altri personaggi | Giannetto Rutolo, Francesca d'Ateleta, Don Manuel Ferres y Capdevila, Galeazzo Secìnaro, Humphrey Heathfield |
Serie | I romanzi della Rosa |
Seguito da | L'innocente |
Così come un secolo prima il libro Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo aveva diffuso in Italia la corrente e la sensibilità romantica, Il Piacere e il suo protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decadente e l'estetismo.
Come affermò Benedetto Croce, con D'Annunzio «risuonò nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadente»[3], in contrapposizione al naturalismo e al positivismo che in quegli anni sembravano aver ormai conquistato la letteratura italiana (basti pensare che nello stesso anno viene pubblicato un capolavoro del Verismo come il Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga). D'Annunzio inaugura un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva,[4] destinata ad avere un grande successo e che gli consentirà di indagare gli errori e le contrarietà della vita dell'«ultimo discendente d'una razza intellettuale».[5]