Incidente della funivia del Cermis
incidente del 1998 presso la funivia del Cermis, Italia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Con incidente della funivia del Cermis (spesso definito dagli organi di informazione strage del Cermis) ci si riferisce al disastro avvenuto il 3 febbraio 1998, quando un aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis in Italia, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti.
Incidente della funivia del Cermis | |
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Grumman EA-6B Prowler del Corpo dei Marines | |
Data | 3 febbraio 1998 |
Ora | 15:12:51 |
Luogo | Cavalese |
Stato | Italia |
Coordinate | 46°16′24.8″N 11°28′34.9″E |
Tipo di aeromobile | Grumman EA-6B Prowler |
Operatore | United States Marine Corps |
Partenza | Base aerea di Aviano |
Vittime | 20 |
Mappa di localizzazione | |
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L'incidente avvenne nei pressi di Cavalese, località sciistica delle Dolomiti sita in Val di Fiemme, 40 km a nord-est di Trento, durante manovre effettuate dai piloti statunitensi per "divertirsi" e "riprendere filmati del panorama".[1] Joseph Schweitzer, uno dei due piloti statunitensi coinvolti nell'incidente, nel 2012 confessò di aver distrutto, al suo ritorno alla base, il nastro video che avrebbe consentito di svelare la verità sull'incidente.[1]
Il capitano Richard J. Ashby, pilota dell'aereo, e Joseph Schweitzer, suo navigatore, furono sottoposti a processo negli Stati Uniti e assolti dalle accuse: omicidio preterintenzionale e omicidio colposo secondo l'ordinamento italiano, ovvero rispettivamente omicidio involontario e omicidio per negligenza secondo l'ordinamento statunitense. In seguito furono riconosciuti colpevoli di ostruzione alla giustizia e condotta inadatta a un ufficiale per aver distrutto il nastro video registrato sull'aereo e pertanto congedati d'autorità dal corpo dei Marines. Il disastro e l'assoluzione dei piloti ebbero ripercussioni negative sulle relazioni tra Italia e Stati Uniti d'America.[2]