Mahākāśyapa
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Mahākāśyapa (sanscrito, pāli: Mahakassapa; cinese 大迦葉T, Dà JiāshèP, tibetano: འོད་སྲུང་།, 'Od-srungW) o Kāśyapa (... – ...; fl. VI secolo a.C.) fu uno dei dieci discepoli principali del Buddha.
Chiamato in lingua pāli anche Pipphali Kassapa, per distinguerlo da altri monaci di nome Kassapa/Kāśyapa, ebbe in seguito il titolo di "Mahā" (grande) aggiunto al nome per sottolineare la sua importanza tra i seguaci del Buddha storico.
Di ricca famiglia brahmanica, come Sāriputta e Moggallāna, fu nativo del Magadha, a Mahatittha. Incontrò Gautama Buddha mentre questi era fermo in meditazione sulla strada da Rājagaha a Nālandā e lo riconobbe subito come suo maestro. In seguito fu dal Buddha definito come il migliore dei discepoli nel mantenere attenzione ai minimi dettagli delle regole (dhutavādānam)[1]
Dopo otto giorni dall'aver preso i tredici voti di massima austerità, dhutagunā, Mahākāśyapa raggiunse lo stato di arhat. Fu riconosciuto anche capace di poteri magici[2]. Il Buddha lo riteneva capace di entrare in stati meditativi profondi, jhāna, come i suoi[3]. Di Mahākāśyapa sono registrati sutra di incoraggiamento per i monaci[4]. Mahākāśyapa non visse in monasteri, ma preferì la foresta o i picchi montani, e vestirsi di cenci trovati per strada[5].
Quando il Buddha entrò nel parinirvāṇa, lungo la strada da Pāvā a Kusināra Mahākāśyapa arrivò solo sette giorni dopo per partecipare ai funerali organizzati da Ānanda.
Fu l'organizzatore del primo concilio buddhista a Rajagrha.