L'epopea di Gilgameš
Poema epico mesopotamico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'epopea di Gilgameš nella sua versione detta "classica" o "ninivita" (Epopea classica babilonese), è la versione scritta in lingua babilonese dell'Epopea di Gilgameš[1][2][3] datata al VII secolo a.C., che ebbe una grandissima diffusione in Mesopotamia e nelle regioni limitrofe. L'epopea di Gilgameš raccoglie tutti quegli scritti che hanno come oggetto le imprese del mitico re di Uruk, unificando in un solo testo gli episodi presenti in poemi sumerici antecedenti con altri episodi di diversa provenienza. Il testo è da considerarsi il più importante dei testi mitologici babilonesi e assiri pervenuti fino a noi.
L'epopea di Gilgameš | |
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Eroe armato che doma il leone; bassorilievo da Khorsabad, risalente al periodo di Sargon II (VIII secolo a.C.). | |
Autore | anonimo |
1ª ed. originale | III millennio a.C. |
Genere | poema epico |
Lingua originale | babilonese |
Ambientazione | Città di Uruk |
Protagonisti | Gilgameš |
Antagonisti | Ḫumbaba |
La versione ninivita dell'opera proviene dall'edizione principale allestita per la biblioteca del re Assurbanipal e conservata nel British Museum di Londra. Tutti i popoli che sono venuti a contatto con il mondo sumerico hanno avvertito la grandezza dell'ispirazione, tanto è vero che tavolette cuneiformi con il testo di Gilgameš sono state trovate in Anatolia, scritte in lingua ittita e lingua hurrita, e in Siria-Israele. I testi più antichi che trattano le avventure dell'eroe appartengono alla letteratura sumerica e scene dell'epopea si ritrovano, oltre che su vari bassorilievi, su sigilli cilindrici del III millennio a.C.