Léon Gustave Dehon
sacerdote francese, fondatore della congregazione dei Dehoniani / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Léon Gustave Dehon, conosciuto in Italiano semplicemente come Leone Dehon (La Capelle, 14 marzo 1843[2] – Bruxelles, 12 agosto 1925[2]) è stato un presbitero francese, fondatore dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, meglio conosciuti con il nome di dehoniani.
«Miei carissimi figli, vi lascio il più meraviglioso dei tesori: il Cuore di Gesù»
(Leone Dehon, Testamento spirituale[1])
Membro di una famiglia agiata, Léon Dehon sentì fin da giovane la chiamata al sacerdozio, nonostante il padre, cattolico non praticante, desiderasse per lui una carriera da avvocato. Adempiute le volontà paterne, Dehon iniziò gli studi teologici, venendo consacrato sacerdote a Roma. Stenografo al Concilio Vaticano I, divenne poi sacerdote a San Quintino, dove si diede a un'intensa opera pastorale e cominciò a maturare una profonda devozione nei confronti del Sacro Cuore di Gesù, che nel 1878 lo portò a fondare gli Oblati del Sacro Cuore di Gesù e, dopo un'esperienza fallimentare, i Sacerdoti del Sacro Cuore nel 1888. Divenuto portavoce delle istanze del socialismo cristiano di Leone XIII, Dehon divenne famoso anche al di fuori dei confini della Francia, estendendo la sua congregazione nei principali Paesi europei, e poi nel resto del mondo. Il suo processo di beatificazione, avviato nel 1961, fu interrotto a causa della morte di Giovanni Paolo II, poi fu rinviato sine die durante il pontificato del suo successore Benedetto XVI per alcune frasi contenenti accuse nei confronti degli ebrei.