Lex Caecilia Didia
legge romana del 98 a.C. / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La lex Caecilia Didia, o lex Caecilia Didia de modo legum promulgandarum, era una legge fatta dai consoli Quinto Cecilio Metello Nepote e Tito Didio nell'anno 98 a.C.[1] Questa legge aveva due disposizioni: la prima implicava la necessità di un periodo minimo (trinundinum) tra l'approvazione in Senato di una legge e il voto su essa ai comitia; e la seconda prescriveva il divieto di comprendere disposizioni eterogenee (rogatio per saturam) in un'unica proposta di legge. Questa legge fu poi rafforzata dalla lex Iunia Licinia del 62 a.C., una legge ombrello proposta da Lucio Licinio Murena e Decimo Giunio Silano.[2][3][4][5][6][7]
Legge Cecilia Didia | |
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Senato di Roma | |
Tipo | Lex comitialis |
Nome latino | Lex Caecilia Didia de modo legum promulgandarum |
Autore | Quinto Cecilio Metello Nepote e Tito Didio |
Anno | 98 a.C. |
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