Magistrati maiores
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Col termine magistratus maior (donde il plurale magistratus maiores) si intende qualunque magistrato romano dotato del cosiddetto imperium, cioè dell'autorità di imporre decreti coattivi.[1] In senso stretto, il titolo comportava il potere di legiferare.
Erano individuabili nelle figure di consoli, pretori, censori ed entro certi limiti tribuni della plebe (i quali non godevano dell'imperium totale ma ad esempio erano dotati del diritto di veto in sede legislativa. Potevano quindi bloccare qualsiasi proposta non accettata, con una forma di imperium in negativo).
Fuori Roma l'imperium era solo in capo ai proconsoli e ai propretori (magistrati che avevano ricoperto il consolato o la pretura e in uscita di carica erano stati incaricati di governare una provincia).