Massacro di Sabra e Shatila
massacro di civili palestinesi durante la Guerra civile in Libano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il massacro di Sabra e Shatila[1] (in arabo مجزرة صبرا وشاتيلا?, majzara Ṣabrā wa-Shātīlā) fu l'eccidio, compiuto dalle Falangi libanesi, alleate di Israele, e dall’Esercito del Libano del Sud, con la complicità dell'esercito israeliano, di un numero di civili compreso fra 762 e 3.500, prevalentemente palestinesi e sciiti libanesi. La strage avvenne durante il ritiro dell'esercito israeliano, fra le 6 del mattino del 16 e le 8 del mattino del 18 settembre 1982 nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, entrambi posti alla periferia ovest di Beirut.[2]
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Fatti in breve Tipo, Data ...
Massacro di Sabra e Shatila | |
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Monumento commemorativo del massacro. | |
Tipo | massacro |
Data | 16-18 settembre 1982 |
Luogo | Beirut ovest |
Stato | Libano |
Coordinate | 33°51′46.08″N 35°29′54.24″E |
Obiettivo | profughi palestinesi |
Responsabili | Falangi libanesi di Elie Hobeika Forze di difesa israeliane |
Motivazione | probabile vendetta per l'omicidio di Bashir Gemayel guerra civile odio politico e religioso |
Conseguenze | |
Morti | compresi fra 762 e 3.500 |
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