Montanismo
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Il montanismo, o catafrigismo (dalla Frigia, regione dell'Anatolia di cui era originario), fu un movimento religioso risalente alle origini del cristianesimo (II secolo). Il nome deriva da quello del suo fondatore Montano, forse un ex-sacerdote della dea Cibele, che sosteneva di parlare in nome dello Spirito Santo e di avere visioni profetiche su vari ambiti della fede, con prevalenza sul ritorno di Cristo. In un primo tempo, i montanisti furono conosciuti come frigiani, o quelli tra i frigiani (oi kata Phrygas), poi con il nome di pepuziani, montanisti e catafrigiani.
Il montanismo si diffuse dapprima in Frigia e nelle zone vicine, e si espanse poi rapidamente in tutto l'Impero romano, in un periodo in cui il cristianesimo era generalmente tollerato o legale. Nonostante la prevalenza della corrente ortodossa del cristianesimo, che aveva «bollato» il montanismo come un'eresia nonostante lo avesse inizialmente approvato, questo movimento sopravvisse in zone isolate fino all'VIII secolo.
Il più noto montanista fu Tertulliano. Il montanismo fu condannato dai decreti imperiali di Costantino il Grande, nel Concilio di Costantinopoli del 381[1], dal Sinodo Trullano del 692 e da Leone Isaurico nel 722.