Naraka (buddismo)
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Naraka नरक (Sanscrito; Pāli: Niraya निरय; cinese 那落迦, variante grafica: 捺落迦, Nàlùojiā o 地獄 Dì Yù; coreano 地獄 Ji-ok, giapponese 地獄 Jigoku o 奈落 Naraku; birmano: nga-ye; tibetano: དམྱལ་བ་ dmyal ba; thailandese: นรก nárók; malese: neraka) è il nome attribuito nel buddismo ai mondi sotterranei in cui gli esseri senzienti sono condannati, dalle loro azioni volontarie negative precedenti, alla sofferenza.
Spesso tradotti, utilizzando una terminologia tratta da altre religioni, come "inferno buddista" o "purgatorio", i Naraka si differenziano sotto vari aspetti: i condannati non sono giudicati da una entità esterna e superiore, ma vi si trovano per la legge del karma, vista come un principio di causa-effetto dall'inesorabilità quasi meccanica; i Naraka non sono eterni come l'inferno cristiano[senza fonte], ma condizionati e la pena stessa è, per ferocia e durata, sempre limitata (per quanto temporalmente enorme) e commisurata all'azione compiuta. I Naraka, inoltre, possono essere considerati sia come luoghi fisici che come stati mentali.
Le sofferenze degli abitanti dei Naraka spesso assomiglino a quelle dei Preta, con cui spesso sono facilmente confusi. Ciò che li distingue è che gli esseri dei Naraka sono confinati nel loro mondo sotterraneo, mentre i Preta sono liberi di muoversi.
La festa buddista di Ullambana è rivolta al guadagnare meriti karmici che vengano poi trasferiti agli esseri senzienti prigionieri dei Naraka in modo da diminuire il loro tempo di sofferenza.