Nichilismo
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Il termine nichilismo, o nihilismo (dal latino medievale nichil, "nulla"), nella lingua tedesca Nihilismus, fu adottato in Germania dalla fine del XVIII secolo nell'ambito della polemica sulle conclusioni della filosofia di Kant; si diffuse in seguito ampiamente con la pubblicazione della lettera di F.H. Jacobi a Fichte del 1799[1] dove acquistò in modo critico il senso generico di critica radicale demolitrice di ogni filosofia che pretendesse di possedere un reale contenuto di verità.[2][3]
«...il principio delle cose, e di Dio stesso, è il nulla.»
(Giacomo Leopardi, Zibaldone , edizione 1997 I, 971 [1341])
Comunemente indica anche ogni atteggiamento genericamente rinunciatario e negativo nei confronti del mondo con le sue istituzioni e i suoi valori,[3] nonché un sentimento di generale disperazione derivata dalla convinzione che l'esistenza non abbia alcuno scopo, per cui non vi è necessità di regole e leggi;[4] quest'ultima idea non è condivisa da tutti i nichilisti: movimenti, ad esempio, come il futurismo e il decostruttivismo,[5] sono stati spesso identificati da diversi autori come "nichilistici" in numerosi contesti.
Il nichilismo, infatti, assume diverse caratteristiche a seconda del contesto storico in cui si inquadra: per esempio, Jean Baudrillard e altri, come il filosofo ateo Michel Onfray[6], hanno spesso definito il postmodernismo come un'epoca nichilista,[7] e diversi teologi cristiani e figure di autorità religiose (nonostante vi siano stati in passato correnti religiose vicine ad un certo nichilismo come la mistica renana) hanno spesso sostenuto che il postmodernismo[8] e diversi aspetti della modernità si caratterizzano per il rifiuto del teismo, aspetto questo che porta a identificarli con il nichilismo, che in ambito cattolico è spesso apparentato all'ateismo. Aspetti nichilistici possono riscontrarsi anche nell'accezione moderna e contemporanea di cinismo[5][9]. Controverso è, invece, se lo scetticismo sia un pensiero nichilista. Pensatori e autori collegati al nichilismo sono ad esempio Gorgia, Arthur Schopenhauer, Giacomo Leopardi, Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, il Marchese de Sade, Louis-Ferdinand Céline, Albert Caraco, Albert Camus, Emil Cioran, Howard Phillips Lovecraft, Giuseppe Rensi, Eduard von Hartmann, Max Stirner.