Processo a Pietro Caruso
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In seguito alla liberazione di Roma e a guerra ancora in corso, si tenne il processo a Pietro Caruso, che durante l'occupazione tedesca era stato questore della città per la Repubblica Sociale Italiana. Celebrato in unica udienza il 21 settembre 1944, il processo si concluse con la condanna a morte di Caruso, motivata tra l'altro dal suo coinvolgimento nella compilazione delle liste dei prigionieri uccisi dai tedeschi nell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. La condanna fu eseguita il giorno successivo tramite fucilazione alla schiena. Caruso fu l'unico tra i responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine condannati a morte a essere giustiziato.
Il processo vedeva come ulteriore imputato il segretario particolare di Caruso, Roberto Occhetto, condannato a trent'anni di prigione nonostante l'accusa avesse chiesto anche per lui la pena capitale.