Prospero Gallinari
brigatista italiano (1951-2013) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Prospero Gallinari (Reggio Emilia, 1º gennaio 1951 – Reggio Emilia, 14 gennaio 2013[1][2]) è stato un terrorista italiano, militante delle Brigate Rosse durante gli anni di piombo.
Dopo aver fatto parte del gruppo originario che aveva costituito l'organizzazione nel 1970, venne arrestato una prima volta nel novembre 1974; evaso dal carcere di Treviso nel gennaio 1977, assunse un ruolo di grande importanza come dirigente della colonna romana e membro del Comitato Esecutivo. Molto determinato e fortemente motivato ideologicamente, fece parte del nucleo armato che assassinò gli uomini della scorta di Aldo Moro nell'agguato di via Fani e durante il sequestro svolse il ruolo di carceriere dell'uomo politico. I suoi nomi di battaglia erano Giuseppe e Gallo[3] (derivato dal suo cognome e analogo a quello usato dal partigiano e politico comunista Luigi Longo durante la Resistenza italiana).
Dopo la fine del sequestro continuò a dirigere la colonna romana partecipando direttamente ad altri gravi fatti di sangue fino al suo arresto nel settembre 1979 dopo uno scontro a fuoco con agenti di Pubblica sicurezza in cui rimase gravemente ferito alla testa. Fu condannato all'ergastolo per molti tra gli attentati e le azioni delle BR nel periodo 1974-1979, tra cui il citato rapimento Moro (1978), e per aver partecipato materialmente all'omicidio dei cinque agenti di scorta, così come per l'omicidio di due poliziotti e del giudice Riccardo Palma nel 1979; in totale fu esecutore diretto, con altri brigatisti, di otto omicidi. Rigido e intransigente, mantenne una totale non collaborazione durante gli anni del carcere; negli anni novanta a causa di seri motivi di salute venne disposta la sospensione della sua pena.