Rādhā
divinità induista / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Nella religione induista, Rādhā (anche con il nome più arcaico di Rādhikā; anche Rādhārāṇī) è una gopī, una pastorella del villaggio di Vṛndāvana, compagna eterna del dio Kṛṣṇa, considerato nelle teologie viṣṇuite/kṛṣṇaite come la persona suprema, il Bhagavat.
«Rādhā è stata venerata dai devoti di Viṣṇu non solo come l'amata terrena di Kṛṣṇa ma anche come la sua eterna consorte, la metà della dualità divina. [...] Rādhā, personificazione dell'ideale dell'"amore devozionale" (prema bhakti), è divenuta essa stessa oggetto del culto viṣṇuita, talvolta come una realtà mediatrice, ma spesso come realtà suprema, più elevata dello stesso Kṛṣṇa.»
(Donna Marie Wulff, Rādhā, in "Enciclopedia delle religioni", vol.9; Milano, Jaca Book, 2006, p. 299)
Secondo alcuni racconti poetico-religiosi hindū, segnatamente bengalesi, Rādhā è la moglie del pastore Āyāna[2]. Un altro pastore di Vṛndāvana, di nome Nanda, alleva il piccolo Kṛṣṇa, il quale divenuto giovinetto amoreggia con molte gopī, figlie e mogli dei pastori[3], tra cui, la principale, è Rādhā.
Nell'articolata simbologia teologica hindū, Rādhā rappresenta la totale devozione per Dio, Kṛṣṇa, e l'abbandono, amoroso e incondizionato, a lui (prema bhakti), sentimento che, nella visione viṣṇuita, rappresenta il più alto principio dell'intero universo. Tale forma di abbandono amoroso è governato dalla potenza del "piacere" (s. m. hlāda, hlādinī) spirituale e trascendente. In questo senso, per alcune teologie la stessa Rādhā è una manifestazione di Dio, Kṛṣṇa, ovvero della sua potenza quando egli intende manifestare il "piacere", e tale manifestazione va intesa come atemporale.
L'amore spirituale di Rādhā verso Kṛṣṇa, ma adultero nei confronti del proprio marito terreno, viene reso come la metafora dell'amore più elevato, perché solo l'amore tra gli amanti che nulla si devono l'un l'altro, a differenza di quello coniugale mediato per mezzo di un accordo, è inteso come il più puro[4].