Referendum costituzionale in Turchia del 2017
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Il referendum costituzionale del 2017 in Turchia è stato un referendum tenutosi il 16 aprile 2017 che riguardava l'approvazione di una serie di 18 emendamenti alla costituzione turca proposti dal partito islamico-conservatore al governo AKP (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) in accordo con il partito di estrema destra all'opposizione MHP (Partito del Movimento Nazionalista).[1]
Referendum costituzionale del 2017 in Turchia | |||||||||||
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Stato | Turchia | ||||||||||
Data | 16 aprile 2017 | ||||||||||
Tipo | costituzionale | ||||||||||
Esito | |||||||||||
| |||||||||||
Quorum | raggiunto | ||||||||||
Affluenza | 85,32% | ||||||||||
Risultati per provincia (sopra) e distretto (sotto) | |||||||||||
Poiché il referendum è stato approvato, l'ufficio di Primo ministro è stato abolito e il sistema parlamentare di governo è stato sostituito da un sistema di tipo presidenziale.[2] Il numero dei seggi del parlamento — chiamato Grande Assemblea — è aumentato da 550 a 600 mentre al presidente sono stati garantiti maggiori poteri, in particolare sulla Corte costituzionale, sul parlamento e sul Supremo Consiglio dei Giudici e dei Procuratori (HSYK), l'organo di autogoverno della magistratura turca.[3][4] Di fatto il nuovo presidente ha potuto nominare ministri e alti funzionari, sciogliere il parlamento, dichiarare lo stato d’emergenza, emanare decreti e nominare 12 giudici su 15 della Corte costituzionale.[5]
I sostenitori del «sì» (in turco evet) sostenevano che le riforme fossero necessarie per garantire stabilità politica alla Turchia, argomentando che solo con un sistema presidenziale si potesse porre fine agli instabili governi di coalizione che hanno caratterizzato il Paese dagli anni sessanta sino al 2002. I sostenitori del «no» (in turco hayir) sostenevano — al contrario — che con tali modifiche costituzionali il potere fosse troppo concentrato nelle mani del futuro presidente, portando l'ordinamento turco ad una deriva autoritaria.[5][6] Le formazioni presenti in Parlamento contrarie ai cambiamenti introdotti dal referendum furono il Partito Popolare Repubblicano (CHP), laico e di centro-sinistra, e il Partito Democratico dei Popoli (HDP), filo-curdo e di sinistra.[7]
Il referendum si è tenuto durante un periodo di stato di emergenza, dichiarato dal presidente Erdoğan subito dopo il fallito colpo di Stato del luglio 2016.
Contesto precedente
L'introduzione di un sistema presidenziale fu proposta — per la prima volta — dall'allora ministro della Giustizia Cemil Çiçek (AKP) e sostenuta dall'allora primo ministro Erdoğan nel 2005.[9]
Da allora, il sistema presidenziale è stato apertamente sostenuto più volte dai leader dell'AKP, insieme all'idea di scrivere una «nuova costituzione». In particolare, dopo le elezioni del novembre 2015, un alto dirigente del partito affermò:[10]
«Cambieremo la Costituzione: vogliamo una Carta più civile e democratica. [...] sicuramente faremo una riforma che potrà dare più poteri al Presidente. Un sistema presidenziale che chiameremo ‘modello turco’. Non prenderemo spunti da altri sistemi presidenziali, in altri Paesi. Ma faremo, come dei sarti, un sistema presidenziale su misura per la nostra amata Turchia.»
Nel 2016 fece scalpore la dichiarazione del presidente Erdoğan secondo cui non esiste un modello unico di sistema presidenziale ma:[11][12][13]
«[...] ci sono esempi diversi in tutto il mondo. Ci sono anche esempi del passato. Quando guardate alla Germania di Hitler - ha aggiunto - lo vedete. E ci sono altri esempi in altri Paesi.»
In seguito la presidenza turca scrisse una nota per scusarsi ufficialmente della precedente dichiarazione.[11][13]
Poco tempo dopo il leader del partito di estrema destra MHP sollecitò Erdoğan ad approvare una riforma costituzionale che trasformasse il sistema parlamentare in sistema presidenziale, principalmente al fine di garantire stabilità politica alla Turchia.[14] Il sostegno di questo partito è fondamentale per l'AKP di Erdoğan che — da solo — non raggiunge la soglia minima di voti in Parlamento (330) per sottoporre le eventuali modifiche costituzionali a referendum.[8]
Le 21 modifiche costituzionali
Il 10 dicembre 2016, l'AKP e il MHP elaborano un documento contenente ventuno proposte di emendamenti alla Costituzione e cominciano a raccogliere le firme necessarie per fa iniziare la procedura prevista per le riforme della Costituzione. Le proposte iniziali erano le seguenti:[15][16]
PROPOSTA DI RIFORMA COSTITUZIONALE | ||
---|---|---|
# | Articolo | Descrizione analitica delle modifiche |
1 | Articolo 9 | La magistratura è tenuta ad agire in condizioni di imparzialità. |
2 | Articolo 75 | Il numero di seggi nel parlamento aumenta da 550 a 600. |
3 | Articolo 76 | L'età minima per candidarsi ad un'elezione scende da 25 anni a 18 anni. È abolito l'obbligo di aver completato il servizio militare obbligatorio per i candidati. Gli individui con rapporti militari sono ineleggibili e non possono partecipare alle elezioni. |
4 | Articolo 78 | La legislatura parlamentare è estesa da 4 a 5 anni. Le elezioni parlamentari e presidenziali si tengono nello stesso giorno ogni 5 anni. Per le presidenziali è previsto un ballottaggio se nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta al primo turno. |
5 | Articolo 79 | Vengono istituite le regole per i cd. «parlamentari di riserva», che vanno a sostituire i posti dei deputati rimasti vacanti. |
6 | Articolo 87 | Le funzioni del Parlamento sono: a) approvare, cambiare e abrogare le leggi; b) ratificare le convenzioni internazionali; c) discutere, approvare o respingere il bilancio dello Stato; d) nominare 7 membri del Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri; e) usare tutti gli altri poteri previsti dalla Costituzione. |
7 | Articolo 98 | Il parlamento monitora il governo e il vicepresidente con ricerche parlamentari, indagini parlamentari, discussioni generali e domande scritte. L'istituto dell'interpellanza è abolito e sostituita con le indagini parlamentari. Il vicepresidente deve rispondere alle domande scritte entro 15 giorni. |
8 | Articolo 101 | Per candidarsi alla presidenza, un individuo deve ottenere l'approvazione di uno o più soggetti che hanno ottenuto il 5% o più nelle elezioni parlamentari precedenti e di 100.000 elettori. Il presidente eletto non è obbligato a interrompere la sua appartenenza a un partito politico. |
9 | Articolo 104 | Il presidente diventa sia il capo dello Stato che capo del governo, con il potere di nominare e rimuovere dall'incarico i ministri e il vicepresidente. Il presidente può emettere «decreti esecutivi». Se l'organo legislativo fa una legge sullo stesso argomento di un decreto esecutivo, quest'ultimo diventerà invalido, mentre la legge parlamentare entrerà in vigore. |
10 | Articolo 105 | Il Parlamento può proporre un'indagine parlamentare nei confronti del Presidente con la maggioranza assoluta (301). La proposta va discussa per 1 mese, per poi essere aperta con l'approvazione di 3/5 (360) dei deputati (votazione segreta). Concluse le indagini, il parlamento può mettere in stato di accusa il presidente con l'approvazione dei 2/3 (400) dei parlamentari (votazione segreta). |
11 | Articolo 106 | Il Presidente può nominare uno o più Vicepresidenti. Se la Presidenza si rende vacante, le elezioni presidenziali devono svolgersi entro 45 giorni. Se le future elezioni parlamentari si dovessero svolgere entro un anno, anch’esse si svolgono lo stesso giorno delle elezioni presidenziali anticipate. Se la legislatura parlamentare termina dopo più di un anno, allora il neoeletto presidente serve fino alla fine della legislatura, al termine della quale si svolgono sia le elezioni presidenziali che parlamentari. Questo mandato non deve essere contato per il limite massimo di due mandati del presidente. Le indagini parlamentari su possibili crimini commessi dai Vice Presidenti e ministri possono iniziare in Parlamento con il voto a favore di 3/5 deputati. A seguito del completamento delle indagini, il Parlamento può votare per incriminare il Vice Presidente o i ministri, con il voto a favore di 2/3 a favore. Se riconosciuto colpevole, il Vice Presidente o un ministro in questione viene rimosso dall'incarico solo qualora il suo crimine è uno che li escluderebbe dalla corsa per l'elezione. Se un deputato viene nominato un ministro o vice presidente, il suo mandato parlamentare termina immediatamente. |
12 | Articolo 116 | Il Presidente o 3/5 del Parlamento possono decidere di rinnovare le elezioni politiche. In tal caso, il Presidente decade dalla carica e può essere nuovamente candidato. Le nuove elezioni saranno sia presidenziali che parlamentari. |
13 | Articolo 119 | La possibilità del presidente di dichiarare lo stato di emergenza è ora oggetto di approvazione parlamentare per avere effetto. Il Parlamento può estendere la durata, accorciarla o rimuoverla. Gli stati di emergenza possono essere estesi fino a quattro mesi tranne che durante la guerra, dove non ci saranno limitazioni di prolungamento. Ogni decreto presidenziale emesso durante uno stato di emergenza necessita dell'approvazione del Parlamento. |
14 | Articolo 123 | Il presidente ha il diritto di stabilire le regole e le procedure in materia di nomina dei funzionari dipendenti pubblici. |
15 | Articolo 126 | Il Presidente ha il diritto di nominare alcuni alti funzionari amministrativi. |
16 | Articolo 142 | Il numero dei giudici nella Corte costituzionale scende da 17 a 15. Quelli nominati dal presidente scendono da 14 a 12, mentre il Parlamento continua a nominarne 3. I tribunali militari sono aboliti a meno che non vengono istituiti per indagare sulle azioni dei soldati compiute in guerra. |
17 | Articolo 159 | Il Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri viene rinominato in "Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri". I membri sono ridotti da 22 a 13, e i dipartimenti giudiziari scendono da 3 a 2: quattro membri sono nominati dal Presidente, sette dal parlamento, gli altri 2 membri sono il ministro della giustizia e il sottosegretario del Ministero della giustizia. Ogni membro nominato dal parlamento viene eletto in due turni: nel primo necessita dell'approvazione dei 2/3 dei parlamentari, al secondo dei 3/5. |
18 | Articolo 161 | ll presidente propone il bilancio dello Stato al Grande Assemblea 75 giorni prima di ogni nuova sessione annuale di bilancio. I membri della Commissione parlamentare del Bilancio possono apportare modifiche al bilancio, ma i parlamentari non possono fare proposte per cambiare la spesa pubblica. Se il bilancio non viene approvato, verrà proposto un bilancio provvisorio. Se nemmeno il bilancio provvisorio non approvato, il bilancio dell'anno precedente sarà stato utilizzato con il rapporto incrementale dell'anno precedente.[17] |
19 | Diversi articoli | Adattamento di diversi articoli per il passaggio dei poteri esecutivi dal governo al presidente. |
20 | Temporaneo articolo 21 | Le prossime elezioni presidenziali e parlamentari si terranno il 3 novembre 2019. L'elezione del Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri avverrà entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge. I tribunali militari sono aboliti con l'entrata in vigore della legge. |
21 | Diversi articoli | Gli emendamenti 2, 4 e 7 entreranno in vigore dopo nuove elezioni, gli altri emendamenti (tranne quelli temporanei) entreranno in vigore con il giuramento del nuovo presidente. |
Il passaggio alla Commissione costituzionale parlamentare
Dopo aver raccolto le firme dei 316 deputati dell'AKP,[18] le ventuno proposte di modifica della Costituzione furono sottoposte al Presidente del parlamento (Speaker) e furono consegnate alla Commissione costituzionale parlamentare.[19][20]
La commissione — presieduta dal deputato dell'AKP Mustafa Şentop — cominciò ad analizzare le proposte nel dicembre 2016 (anticipando il proprio lavoro rispetto alla già decisa data di gennaio 2017). Tale commissione era formata da 15 deputati dell'AKP, 5 deputati del CHP, 3 deputati dell'HDP e 2 deputati del MHP, rispecchiando "in piccolo" le proporzioni tra le forze politiche del parlamento. Secondo alcuni media turchi, la composizione dell'organismo — pesantemente a favore dell'AKP — avrebbe messo in sicurezza l'approvazione di tutti gli articoli della riforma.[21] Il dibattito in commissione è stato comunque molto acceso, con forti scontri occasionali tra i parlamentari.[22]
La commissione ha il potere di approvare, modificare o respingere le proposte di riforma costituzionale prima di sottoporle al voto del parlamento, svolgendo de facto una funzione di "filtro".[23] Durante la discussione vennero respinte totalmente la proposta numero 5 (i cd. «parlamentari di riserva»), la numero 14 (poteri del presidente in materia di nomina di funzionari pubblici) e la numero 15 (potere del presidente in materia di nomina di alti funzionari amministrativi).[24][25][26][27]
Il 30 dicembre 2016 la commissione ha approvato definitivamente il testo di 18 punti da sottoporre al voto parlamentare.[28]
Voto parlamentare
Dopo l'approvazione da parte della Commissione costituzionale parlamentare, le 18 proposte di riforma costituzione furono presentate al parlamento per la loro ratificazione. Secondo la costituzione le regole delle votazioni sono le seguenti:[29]
- le proposte votate con una maggioranza dei 3/5 (e quindi 330 deputati) sono sottoposte a referendum popolare confermativo;
- le proposte votate con una maggioranza dei 2/3 dei voti (e quindi 367 deputati) entrano immediatamente in vigore.
Il partito AKP dichiarò ufficialmente che le proposte sarebbero state sottoposte comunque a referendum (anche se la maggioranza dei 2/3 dei voti fosse stata raggiunta).[30]
Secondo la costituzione la procedura da seguire è la seguente:[29]
- Viene prevista una prima votazione, con cui si votano singolarmente gli articoli della riforma costituzionale, con la possibilità — per tutti i partiti del parlamento — di proporre emendamenti;
- Con una seconda votazione i partiti non possono più proporre emendamenti. Si votano gli articoli della riforma che hanno ottenuto la maggioranza al primo voto. Le proposte devono ottenere almeno 330 voti (per poter essere sottoposte a referendum) oppure almeno 367 (per l'immediata entrata in vigore);
- Viene prevista una votazione finale che verte sull'intera riforma costituzionale. Le maggioranze sono le stesse della seconda votazione. L'intero processo si arresta se durante la votazione finale le proposte non vengono approvate almeno da 330 deputati.
Dei 550 deputati del parlamento, i deputati dichiarati «non abilitati al voto» furono:
- 11 parlamentari dell'HDP — tra cui i due co-leader Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ — che vennero arrestati un mese prima delle votazioni con l'accusa di terrorismo, e quindi non poterono partecipare più all'attività parlamentare. I restanti 48 deputati del partito scelsero di boicottare il voto in solidarietà con i colleghi, dopo che una loro mozione per farli partecipare comunque al voto fu respinta;[31][32][33]
- il Presidente del Parlamento (in turco Türkiye Büyük Millet Meclisi) İsmail Kahraman, membro dell'AKP, che — in virtù del suo ruolo — non prende mai parte alle votazioni, né ad altre iniziative politiche, e quindi non viene mai conteggiato per tali scopi. Durante le votazioni venne ricoverato in ospedale e non poté presiedere la seduta.
- Il vicepresidente del parlamento Ahmet Aydın (AKP) che sostituì il presidente nella gestione delle sedute, e quindi non poté partecipare alle votazioni.
Dei 537 deputati dichiarati «abilitati al voto» vi erano:
- 315 deputati dell'AKP (schierati per il «sì»)
- 133 deputati del CHP (schierati per il «no»);
- 48 deputati dell'HDP(decisi a boicottare il voto);
- 39 deputati del MHP (di cui 33 schierati per il «sì» e 6 schierati per il «no»);
- 2 deputati indipendenti (schierati per il «no»).
Distribuzione teorica dei voti in base alle dichiarazioni dei partiti | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Partito | Leader | Posizione | Totale
deputati |
Abilitati al voto | Votanti SI | Votanti NO | Rappresentazione grafica | ||
AKP | Partito per la Giustizia e lo Sviluppo | Binali Yıldırım | Sì | 317 | 315 | 315 | 0 | ||
CHP | Partito Popolare Repubblicano | Kemal Kılıçdaroğlu | No | 133 | 133 | 0 | 133 | ||
MHP | Partito del Movimento Nazionalista | Devlet Bahçeli | Sì | 39 | 39 | 33 | 6 | ||
HDP | Partito Democratico dei Popoli | Selahattin Demirtaş / Figen Yüksekdağ | No | 59 | 48 | Boicottaggio | |||
Indipendenti | No | 2 | 2 | 0 | 2 | I parlamentari in nero sono quelli dichiarati «non abilitati al voto» | |||
Totale | 550 | 537 | 348 | 141 | Referendum |
La prima votazione
Il voto in parlamento cominciò il 9 gennaio; la prima votazione si concluse il 15 gennaio.[34] Gli esponenti dell'opposizione criticarono pesantemente il modo di gestire le votazioni, in particolare l'approvazione di 4-5 articoli della riforma al giorno, senza possibilità di rinvii o sospensioni delle sedute.[35] Il voto è stato caratterizzato da numerose irregolarità: alcuni parlamentari del CHP filmarono alcuni colleghi dell'AKP che avevano dichiarato apertamente il loro voto[36][37] o che avevano intimidito i parlamentari ancora indecisi per votare «sì».[38][39] Fece scalpore il caso del ministro della sanità Recep Akdağ che dichiarò il suo voto e ammise — subito dopo — di aver commesso un crimine.[40]
In generale, la votazione fu contraddistinta da episodi di scontri (anche fisici)[41] tra parlamentari favorevoli e contrari alla riforma.[42] La parlamentare di opposizione Fatma Kaplan Hürriyet (CHP) accusò di essere stata strangolata dal capogruppo dell'AKP Mustafa Elitaş dopo averlo filmato con il Primo ministro Binali Yıldırım mentre entrambi dichiaravano apertamente il loro voto.[43] Diversi parlamentari sono stati ricoverati in ospedale; inoltre, durante una rissa, il podio da cui essi solitamente parlano venne spostato e uno dei microfoni — dal valore complessivo di 15.000 € — venne rubato.[44]
La seconda votazione
La seconda votazione si concluse il 20 gennaio: tutti gli emendamenti alla costituzione vennero approvati con più di 330 voti (necessari per sottoporre le modifiche a referendum popolare confermativo).[41]
La votazione finale
La votazione finale si svolse lo stesso giorno, superando — anche in questa occasione — la soglia dei 330 voti necessari.[41] Anche questa volta, vi furono numerosi episodi di dichiarazione del voto da parte dei deputati dell'AKP.[36]
Proposta n. | Descrizione della proposta | PRIMA VOTAZIONE | SECONDA VOTAZIONE | RISULTATO | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votanti | Sì | No | Altri | Votanti | Sì | No | Altri | |||
Mozione per l'inizio della procedura | 480 | 338 | 134 | 3 | ||||||
1 | Imparzialità dell'ordine giudiziario | 484 | 347 | 132 | 5 | 486 | 345 | 140 | 1 | approvato |
2 | Aumento del numero dei parlamentari (da 550 a 600) | 480 | 343 | 133 | 3 | 485 | 342 | 139 | 4 | approvato |
3 | Norme sull'elettorato passivo | 485 | 341 | 139 | 5 | 486 | 342 | 137 | 6 | approvato |
4 | Elezioni contemporanee del Parlamento e del Presidente | 486 | 343 | 139 | 4 | 486 | 342 | 138 | 6 | approvato |
5 | Poteri e responsabilità del Parlamento | 354 | 343 | 7 | 4 | 486 | 342 | 140 | 4 | approvato |
6 | Poteri di controllo del Parlamento | 483 | 343 | 137 | 3 | 485 | 342 | 138 | 5 | approvato |
7 | Elezioni del presidente | 482 | 340 | 136 | 6 | 484 | 340 | 136 | 8 | approvato |
8 | Obblighi del presidente | 481 | 340 | 135 | 6 | 483 | 339 | 138 | 6 | approvato |
9 | Responsabilità penale del Presidente | 485 | 343 | 137 | 5 | 483 | 341 | 137 | 5 | approvato |
10 | Vicepresidente e Ministri | 483 | 343 | 135 | 5 | 481 | 340 | 136 | 5 | approvato |
11 | Rinnovo delle elezioni | 483 | 341 | 134 | 8 | 481 | 342 | 135 | 4 | approvato |
12 | Norme sullo stato di emergenza | 482 | 344 | 133 | 5 | 484 | 342 | 138 | 4 | approvato |
13 | Abolizione dei Tribunali militari | 482 | 343 | 133 | 6 | 484 | 343 | 136 | 5 | approvato |
14 | Norme sul Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri | 483 | 341 | 133 | 9 | 487 | 342 | 139 | 6 | approvato |
15 | Norme sul bilancio dello Stato | 483 | 341 | 134 | 8 | 486 | 342 | 141 | 3 | approvato |
16 | Adattamento degli altri articoli | 482 | 341 | 134 | 7 | 486 | 342 | 141 | 3 | approvato |
17 | Articoli temporanei per la transizione | 484 | 342 | 135 | 7 | 485 | 341 | 139 | 5 | approvato |
18 | Possibilità del Presidente di essere membro di un partito e entrata in vigore degli emendamenti |
481 | 344 | 131 | 6 | 488 | 343 | 142 | 3 | approvato |
Mozione finale (330 per il referendum, 367 per l'immediata entrata in vigore) | 488 | 339 | 142 | 7 | approvato |
Gli emendamenti sono stati accolti con pesanti critiche dei partiti di opposizione e delle organizzazioni non governative, mettendo in primo piano l'erosione della separazione dei poteri e l'abolizione della responsabilità parlamentare. Alcuni esperti costituzionalisti turchi quali Kemal Gözler e İbrahim Kaboglu hanno affermato che i cambiamenti si sarebbero tradotti de facto in un Parlamento impotente, mentre il presidente avrebbe avuto un ampio controllo sul potere legislativo, esecutivo e giudiziario.[45][46] Il 4 dicembre 2016 alcuni sindacati e associazioni tennero una riunione ad Ankara — nonostante il governatore della regione avesse revocato precedentemente i permessi per manifestare — per chiedere il rifiuto del sistema presidenziale per il fatto che minacciava l'indipendenza della magistratura e dei valori democratici laici.[47]
La posizione del CHP
Gli emendamenti sono stati inizialmente accolti con risposte contrastanti da parte dal partito socialdemocratico e laico CHP (all'opposizione), partito che è stato a lungo critico dei piani costituzionali dell'AKP. Poco dopo che le proposte furono rese pubbliche e presentate al Parlamento il 10 dicembre, il Primo Ministro Binali Yıldırım riferì che il CHP era d'accordo con cinque delle diciotto modifiche proposte.[48] Tuttavia, l'opinione ufficiale del CHP è stata negativa: infatti il vicesegretario Selin Sayek Böke affermò che le proposte essenzialmente avrebbero creato un «sultanato».[49] Il deputato Levent Gök (CHP) — uno dei primi a commentare le proposte di riforma costituzionale — ha sostenuto che i cambiamenti avrebbero fatto tornare indietro di 140 anni la democrazia parlamentare turca, invitando tutti i partiti a respingere le proposte.[50] Il capogruppo del CHP Özgür Özel — in un'intervista al quotidiano Cumhuriyet — ha definito le proposte un «cambiamento di regime», sottolineando la futura impotenza del parlamento, in particolare per il mancato controllo sulla nomina dei ministri e sulle loro dimissioni.[51] Prima delle votazioni Özel ha affermato che l'AKP non sarebbe riuscito ad ottenere i 330 voti necessari per sottoporre le modifiche a referendum, affermando che sarebbe stato sorpreso se il numero di parlamentari che avrebbero votato a favore avesse raggiunto la quota di 275.[52] La deputata del CHP Selina Doğan ha affermato che la natura autoritaria delle proposte potrebbe effettivamente far terminare i negoziati di adesione all'UE della Turchia, citando la mancanza di qualsiasi rilevanza dei valori europei nelle proposte di modifica della costituzione.[53] Un altro esponente del CHP, il deputato Oktan Yüksel, ha affermato che le proposte somigliavano la costituzione della Siria di Assad, affermando che la Turchia non avrebbe avuto una nuova costituzione nazionale, ma una «costituzione siriana tradotta».[54]
La posizione del MHP
Come è noto, il partito di estrema destra MHP ha firmato e votato — insieme all'AKP — tutte le modifiche costituzionali.[8][14][34][41] Ciononostante fu segnalato che i membri della "base" del partito erano critici sul contenuto delle proposte e il coinvolgimento del loro partito nella loro stesura.[55] Il leader del partito Devlet Bahçeli — che ha storicamente prestato sostegno al AKP in situazioni controverse — è stato oggetto di critiche da tutti i principali partiti per la sua decisione di sostenere gli emendamenti costituzionali, venendo definito il «giardino sul retro» o la «ruota di scorta» dell'AKP.[56][57][58] Il 24 ottobre 2016, cinque dei quaranta parlamentari del partito hanno dichiarato che avrebbero votato «no» alle proposte costituzionali, contro la linea ufficiale del MHP.[59] Il deputato Ümit Özdağ — che aveva precedentemente sfidato Bahçeli alle primarie del partito — venne espulso dal gruppo parlamentare del MHP a novembre, in quanto contrario alle modifiche costituzionali.[60] Un sondaggio pubblicato dall'istituto Gezici nel mese di dicembre ha mostrato che quasi i due terzi dei sostenitori MHP erano contro le modifiche proposte, anche se questi sono stati anche i più indecisi tra i membri di altri partiti.[61]
La posizione del HDP
Parlando poco dopo la presentazione della riforma, Ayhan Bilgen, portavoce del partito filo-curdo e di sinistra HDP, ha criticato le modifiche proposte in quanto «antidemocratiche» e contrarie al principio di indipendenza della magistratura. Citando la proposta di creare «decreti esecutivi» — che possono essere emessi dal Presidente a volontà, senza controllo parlamentare — Bilgen aveva criticato la natura delle modifiche definendole «scritte male», un «tentativo di coprire le violazioni costituzionali che avevano avuto luogo già sotto l'attuale costituzione».[64] Il partito ha sempre ritenuto la riforma come l'anticipo di regime con un «uomo solo al comando» (in questo caso il futuro presidente)[65] e ha annunciato di voler elaborare un nuovo testo costituzionale per la Turchia che sia caratterizzato dalla tutela dei diritti delle minoranze e le libertà democratiche (come la libertà di associazione, di riunione e di stampa).[66] I due co-leader del HDP Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ — ed altri 10 deputati del partito — vennero arrestati nel novembre 2016: formalmente con accuse legate al terrorismo e al PKK[67] ma de facto a causa delle loro posizioni nettamente contrarie alle politiche di Erdogan e all'introduzione di un sistema di tipo presidenziale.[68][69][70]
Il 21 dicembre 2016 CHP e HDP elaborarono una mozione parlamentare che dichiarare le proposte «incostituzionali», ma tale mozione venne respinta dai parlamentari.[71]
Altre critiche
Le proposte di modifica della costituzione turca sono state pesantemente criticate anche fuori dalla Turchia.[34]
Secondo un commentatore politico del quotidiano ingleseThe Guardian:[72]
«[...] se la maggioranza [dei Turchi] vota sì, questo sarà la fine della democrazia parlamentare in Turchia.»
L'organizzazione non governativa Human Rights Watch aveva precedentemente dichiarato che le modifiche sono una «grande minaccia per i diritti umani, lo stato di diritto, e il futuro democratico del paese».[73]
Il Consiglio d'Europa — dopo una visita di quattro giorni nel paese — affermò che le misure prese dal governo di Erdogan (come l'arresto dei due co-leader dell'HDP Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ dopo aver eliminato dall'ordinamento giuridico turco l'istituto dell'immunità parlamentare) nel periodo precedente al referendum «non combaciano con i principi adottati dall'organizzazione stessa (di cui la Turchia fa parte)».[34] Sul contenuto della riforma, il Consiglio d'Europa — che incaricò la Commissione di Venezia di stilare un rapporto sulla situazione — dichiarò che:[34]
«Mentre è diritto dei cittadini turchi scegliere il proprio sistema politico, è dovere della Turchia garantire che ogni revisione della costituzione sia aderente ai principi fondanti del Consiglio e, in quest’ottica, nutriamo forti perplessità.»
Sul settimanale inglese The Economist un editoriale sostenne che «un voto per il si farebbe governare [in Turchia] un dittatore eletto».[74]
Nel marzo 2017, la Commissione di Venezia — nel suo rapporto richiesto dal Consiglio d'Europa — ha descritto le modifiche costituzionali come «una minaccia per la democrazia» e ha sottolineato i «pericoli di degenerazione del sistema proposto [che potrebbe dar luogo a] un autoritario regime personale».[75]
Il segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjørn Jagland ha dichiarato di essere «particolarmente preoccupato» per la parte della riforma riguardante la magistratura «perché una magistratura indipendente è un elemento fondamentale di qualsiasi società democratica e fondata sullo stato di diritto».[76]