Regola di contrasto dei colori
regola araldica sull'accostamento degli smalti / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
In araldica, la suddivisione dei colori in tre gruppi non è solo formale, ma è giustificata dalla preoccupazione «tecnica» di leggibilità, espressa dalla regola detta «di contrasto dei colori», che si esprime come:
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Questa regola dovrebbe, più correttamente, essere definita come Regola di contrasto degli smalti, ma è consuetudine mantenere la forma originaria di diretta derivazione francese, lingua in cui il termine couleur è equivalente all'italiano smalto.
Se si considera la caratteristica dei metalli di avere aspetto chiaro, pallido e quella dei colori di avere aspetto deciso, profondo e intenso, la legge potrebbe essere formulata così:
- «mai colore tenue su tenue, né colore intenso su intenso», il che definisce con tutta evidenza l'obbligo di contrasto che permetta una buona visibilità.
- Nota 1. Le pellicce, composte da un colore e da un metallo sfuggono naturalmente a tale regola. Infatti esse possono essere poste indifferentemente sopra o sotto un metallo, un colore o anche un'altra pelliccia.
- Nota 2. La regola utilizza «su» e non «a fianco» e dunque riguarda i carichi (che vengono posti sul campo o su un altro carico) e non le partizioni, che dividono un campo o un carico in zone adiacenti ma considerate allo stesso livello.
- Alcuni autori hanno voluto estendere la regola anche alle partizioni ma, per alcune, è impossibile rispettarla, e la concreata realtà dei blasoni mostra che tale estensione non può costituire se non una linea di tendenza. Una tale tendenza è forte nel caso delle ripartizioni.
- Peraltro, a complicare ulteriormente la situazione, non è sempre immediato capire se una figura sia «su» oppure «a fianco».