Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
tipologia di ricorso amministrativo a tutela dei cittadini / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Nell'ordinamento giuridico italiano il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un rimedio giustiziale generale che permette di impugnare un atto amministrativo che presenta il carattere della definitività[1], disciplinato dal Decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199. Ha carattere alternativo rispetto ai ricorsi giurisdizionali, e può essere esperito nelle sole materie devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, da chi intenda tutelare un proprio diritto (nelle sole materie di giurisdizione esclusiva) o interesse legittimo, contro atti della pubblica amministrazione.
In conseguenza dell'intervento del legislatore, che con la L. n. 69 del 2009 art. 69 è intervenuto in revisione sull'istituto, il Ricorso Straordinario al Capo dello Stato appare oggi molto vicino ad un vero e proprio mezzo giurisdizionale di tutela (pur rimanendo un rimedio tipicamente amministrativo)[2]. Tutto questo in ossequio ai principi di effettività di tutela affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea e dalla Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo (i cui artt. 6 e 13 impongono che i rimedi di giustizia siano effettivi e non rimangano illusori).
Detto art. 69, infatti, prevedendo la possibilità per il Consiglio di Stato di sollevare, ove sia necessario, questione di legittimità costituzionale e prevedendo un'interpretazione autentica delle precedenti norme in materia ha contribuito ad eliminare tutti i dubbi che via via nel tempo si sono posti sulla natura giurisdizionale di tale rimedio.