Risonanza paramagnetica elettronica
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La risonanza paramagnetica elettronica o risonanza di spin elettronico, nota come EPR (dall'inglese Electron Paramagnetic Resonance) o ESR (Electron Spin Resonance), è una tecnica spettroscopica impiegata per individuare e analizzare specie chimiche contenenti uno o più elettroni spaiati (chiamate specie paramagnetiche). Queste specie includono: radicali liberi, ioni di metalli di transizione, difetti in cristalli, molecole in stato elettronico di tripletto fondamentale (ad esempio l'ossigeno molecolare) o indotto per fotoeccitazione. I concetti basilari della tecnica EPR sono analoghi a quelli della risonanza magnetica nucleare, ma in questo caso sono gli spin elettronici ad essere eccitati al posto degli spin dei nuclei atomici.
Il primo ad osservare il fenomeno della risonanza paramagnetica elettronica fu il fisico russo Evgenij Zavojskij nel 1944: egli notò che un cristallo di cloruro rameico () esposto a un campo magnetico statico di 4 mT assorbiva radiazione elettromagnetica a 133 MHz.