SARS-CoV-2 lignaggio B.1.617.2
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La variante SARS-CoV-2 Delta , indicata anche come B.1.617.2 secondo la nomenclatura PANGO, è un lignaggio del beta coronavirus SARS-CoV-2[1] comprendende tutte le sottovarianti AY.* , Che secondo la nomenclatura PANGO sono anche indicate come B.1.617.2.* . Secondo il sistema di classificazione filogenetica Nextstrain le varianti delta rientrano neI clade 20A, da cui discendono i clade 20I e 20J.[2] La prima occorrenza è stata rilevata nell'ottobre 2020 in India nello stato del Maharashtra.[3] È stata classificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità a metà maggio 2021(OMS) come "variante di preoccupazione" (Variant of Concern, in sigla VOC).[3]
In India, la variante Delta ad aprile e maggio 2021 ha causato una seconda ondata di COVID-19 più di tre volte superiore a quella dell'autunno 2020.[4] A luglio 2021, Delta è stata la variante in più forte crescita in tutto il mondo[5][6] comportando in molti paesi una nuova ondata di contagi, alimentata da una maggiore mescolanza e mobilità sociale e dall'uso incoerente di comprovate misure sanitarie e sociali.[5] Da settembre a metà novembre 2021 la variante Delta era la variante dominate in praticamente tutto il mondo.[7] In Italia dal 26 luglio al 13 dicembre 2021 ha rappresentato oltre il 90% sequenziamenti.[8]
Le persone infette dalla variante delta infettano in media più del doppio delle persone rispetto a quelle infette dal tipo originario di SARS-CoV-2. Secondo una pubblicazione su The Lancet a metà luglio 2021, il numero di riproduzione di base della variante delta è quasi 7.[9] Il tempo che intercorre tra l'infezione e il rilevamento del virus si riduce in media da sei a quattro giorni.[10] Uno studio dalla Cina, che ha esaminato l'intervallo di tempo dall'esposizione di una popolazione in quarantena al primo risultato positivo della reazione a catena della polimerasi (più precisamente: RT-PCR) durante un focolaio della variante Delta, ha scoperto che la carica virale con un'infezione Delta era circa 1200 volte superiore rispetto alle precedenti varianti VOC di SARS-CoV-2.[11]
Il rischio per un decorso grave della malattia di COVID-19 in un ospedale con un'infezione con la variante Delta è circa il doppio di quelli dell'infezione con la versione Alfa.[12]
Le vaccinazioni prevengono le infezioni con la variante Delta in almeno circa la metà dei casi.[13] Il rischio di ammalarsi gravemente o di morire è in media più di dieci volte superiore per le persone non vaccinate rispetto a quelle che sono state vaccinate,[14] anche se l'effetto protettivo delle vaccinazioni diminuisce nel tempo.[15]