Saljut 6
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La Saljut 6 (in russo:Салют-6, tradotto Salve 6) è stata la sesta stazione spaziale del programma sovietico denominato programma Saljut. Lanciata nel Settembre del 1977 la stazione è stata la prima della "seconda generazione" comprendendo notevoli innovazioni nel design e nelle strumentazioni rispetto alle versioni precedenti.
Saljut 6 | |
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Statistiche | |
NSSDC ID | 1977-097A |
Equipaggio | 2 |
Lancio | 29 settembre, 1977
06:50:00 UTC |
Rientro | 29 luglio, 1982 |
Perigeo | 219 km |
Apogeo | 275 km |
Periodo orbitale | 89.1 |
Inclinazione | 51.6° |
Rivoluzioni | 28 024 |
Distanza percorsa | ~1,136,861,930 km |
Massa | 19.824 |
Volume abitabile | 100 m3 |
Configurazione | |
Configurazione di una stazione Saljut 6 | |
Queste includevano l'aggiunta di una seconda porta di aggancio, un nuovo motore primario e diversi strumenti scientifici.
La doppia porta di aggancio rendeva possibile l'attracco di navette automatiche per il rifornimento Progress mentre la stazione era abitata da un equipaggio consentendo così missioni di lunga durata. Nelle versioni precedenti infatti la durata era limitata alla quantità di carburante e rifornimenti che poteva portare la Soyuz (circa tre settimane).
Tra il 1977 e il 1981 cinque equipaggi visitarono la stazione, comprendendo anche cosmonauti di altre nazioni facenti parte del programma Intercosmos.
In queste missioni furono condotti molti esperimenti di carattere scientifico, che includono astronomia, scienze della terra, osservazioni e studi sugli effetti prolungati dell'assenza di gravità sul corpo umano, oltre ad una serie di test ingegneristici e problemi tecnologici.