San Marco 1
satellite artificiale italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su San Marco 1?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Il San Marco 1 (anche noto come San Marco A) è stato il primo satellite artificiale italiano. Si trattava di un satellite di prova delle capacità di progettazione e lancio acquisite dagli ingegneri italiani, in gran parte formati dalla NASA nei primi anni sessanta al fine di poter condurre, successivamente, lanci autonomi; pertanto fu progettato per poche ricerche scientifiche sulla densità dell'aria nella ionosfera[1]. Ha segnato l'inizio della collaborazione spaziale tra Italia e Stati Uniti.
San Marco 1 | |||||
---|---|---|---|---|---|
Immagine del veicolo | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | Consiglio Nazionale delle Ricerche | ||||
NSSDC ID | 1964-084A | ||||
SCN | 00957 | ||||
Satellite di | Terra | ||||
Esito | Successo | ||||
Vettore | Scout X-4 | ||||
Lancio | 15 dicembre 1964 | ||||
Luogo lancio | Wallops Flight Facility Launch Area 3 | ||||
Rientro | 13 settembre 1965 | ||||
Durata | 271 giorni | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Massa | 254 kg | ||||
Parametri orbitali | |||||
Orbita | Orbita terrestre bassa | ||||
Apogeo | 254 km | ||||
Perigeo | 846 km | ||||
Periodo | 94.9 minuti | ||||
Inclinazione | 37.8° | ||||
Eccentricità | 0.0469 | ||||
Progetto San Marco | |||||
| |||||
È stato il primo dei cinque satelliti del Progetto San Marco (1962-1980). Deve il nome alla nave autosollevante offshore messa a disposizione dall'Eni come piattaforma per i lanci successivi al San Marco 1 (autonomi dalla NASA), il quale invece è stato lanciato dalla Wallops Flight Facility, in Virginia.[1][2]
L'Italia è così diventato il quinto Paese a mandare in orbita un proprio satellite, dopo Unione Sovietica (1957), gli stessi USA (1958), Regno Unito e Canada (1962). Va detto che, al contrario di questi ultimi due, anche il lancio è stato gestito da italiani: il razzo era stato donato all'Italia e la base era americana, ma gestita da italiani; a schiacciare il pulsante e a governare la partenza erano stati ingegneri italiani. Ciò renderebbe l'Italia la terza nazione a lanciare autonomamente un proprio satellite.
In seguito, nei primi anni 1970, l'Italia ricambiò il favore alla NASA consentendole di lanciare i propri satelliti (Explorer 42, 45 e 48) dalla San Marco, convenientemente collocata in Kenya, presso l'Equatore.[2]