Secreta continere
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Secreta continere (o Instructio de secreto pontificio)[1] è un documento riguardante il diritto canonico stilato dalla Segreteria di Stato della Santa Sede a firma del cardinale Jean-Marie Villot e approvato da papa Paolo VI il 4 febbraio 1974 che contiene le norme sul segreto pontificio il quale sostituisce l'antico segreto del Sant’Uffizio.[2] Il documento aggiorna e rafforza un precedente documento del 24 giugno 1968. Il testo è pubblicato in Acta Apostolicae Sedis, 1974, pagine 89-92[1].
Il segreto pontificio è un segreto che viene imposto ai destinatari su materie di particolare gravità. Nel preambolo si specifica infatti che «in alcune questioni di maggior rilevanza viene richiesto un particolare segreto, detto segreto pontificio, e che deve essere custodito con grave obbligo» e che, «poiché si tratta della sfera pubblica, che riguarda il bene di tutta la comunità religiosa, non spetta a chiunque, secondo ciò che detta la propria coscienza, ma a chi legittimamente ha la cura della comunità decidere come, quando o che quale gravità tale segreto debba essere imposto». Secondo il documento «coloro che hanno l'obbligo di custodire tale segreto» dovrebbero considerarsi come «legati non da una legge esteriore, ma invece da un'esigenza che scaturisce dalla loro stessa dignità umana»: dovrebbero perciò ritenere un onore essere chiamati a custodire tali segreti per tutelare il bene pubblico.
Il documento elenca le materie in cui tale segreto può essere richiesto, riservando ad alcuni alti prelati la facoltà di estendere ulteriormente tali fattispecie a propria discrezione (art. 1); specifica le persone che sono tenute al segreto stesso (art. 2), le procedure per sanzionare, nei limiti del diritto canonico, chi lo vìola (art. 3) e la formula del giuramento prestato da chi vi è tenuto (art. 4).