Skírnismál
poema parte dell'Edda poetica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Lo Skírnismál (Discorso di Skírnir) è uno dei poemi che compongono l'Edda poetica. È attualmente conservato nel Codex Regius, il manoscritto del XIII secolo e nell'AM 748 I 4to ma la critica è generalmente d'accordo nel datarlo alla prima metà del X secolo, o forse addirittura intorno al 900[1], probabilmente in Norvegia. Il prologo e due brevi passi in prosa furono presumibilmente scritti dal compilatore medievale del manoscritto dell'Edda poetica, che sentì la necessità di palesare il contesto della vicenda e fornire alcuni dettagli a chi non avesse familiarità col racconto. Molti studiosi ritengono inoltre che il poema fosse recitato, forse in una sorta di ierogamia.
Gli dèi non compaiono a fornire lunghe esibizioni di sapienza mitologica, ma come protagonisti di una vicenda, una vicenda d'amore. L'argomento è avventuroso: il dio Freyr si è perdutamente innamorato della bella gigantessa Gerðr e il suo servitore Skírnir affronta un lungo e pericoloso viaggio in nome del suo padrone. L'argomento del poema è pertanto il tentativo, da parte di Skírnir di convincere la bella Gerðr a concedersi in moglie a Freyr.
La forma di questo poema è essenzialmente dialogica, ma non in senso stretto; infatti le voci che si susseguono sono più di due.