Stirpe eroica
film del 1925 diretto da George B. Seitz / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Stirpe eroica (The Vanishing American) è un film del 1925 diretto da George B. Seitz.
Stirpe eroica | |
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Titolo originale | The Vanishing American |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1925 |
Durata | 110 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | western |
Regia | George B. Seitz |
Soggetto | Zane Grey |
Produttore | Adolph Zukor e Jesse Lasky |
Casa di produzione | Famous Players-Lasky Corporation |
Scenografia | Harry Perry e Charles Edgar Schoenbaum |
Interpreti e personaggi | |
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È un libero adattamento della serie omonima di Zane Gray, pubblicata per la prima volta nel Ladies Home Journal nel 1922-23 e successivamente riedita come romanzo. Il film è considerato uno dei più popolari e influenti film incentrati sulla vita dei nativi americani degli Stati Uniti d'America.[1]
Con forti riferimenti alla teoria darwiniana, il film racconta la storia dei popoli nativi americani viventi nel sud-ovest degli Stati Uniti. Il nucleo della storia ha luogo prima, durante e dopo la prima guerra mondiale, facendo del film una preziosa testimonianza della vita contemporanea dei nativi americani. L'approccio è simpatetico. I nativi americani sono descritti come un popolo nobile e orgoglioso, oppresso nelle riserve dalle ingiustizie e dalle meschinità di quei "bianchi" che dovrebbero sovrintendere al loro benessere. Anche la loro ribellione appare del tutto giustificata. E tuttavia essi sono dei "perdenti" nella competizione tra le razze umane. A suo tempo essi presero il posto dei primi abitatori del luogo, ma adesso sono loro a dover soccombere di fronte all'arrivo dei "bianchi". Per quanto oggetto di commiserazione, la loro sorte è segnata: incapaci di adattarsi, l'estinzione è ciò che inevitabilmente li aspetta.[2]
Secondo le convenzioni del tempo tutti i ruoli protagonistici (inclusi quelli di personaggi nativi americani) furono affidati ad attori "bianchi". In particolare, le rigide regole segregazioniste rendevano impensabile che ad un attore nativo americano potesse essere affidata una parte che lo mostrava innamorato (sia pure in modo platonico) di una donna "bianca". Il cast tuttavia comprende in ruoli di supporto numerosi nativi americani, incluso il piccolo Nocki e Charles Stevens, della tribù Apache, nipote del famoso Geronimo.