Storia degli ebrei in Provenza e Linguadoca
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La storia degli ebrei in Provenza e Linguadoca risale al I secolo; la presenza ebraica è attestata da reperti e resti archeologici di quest'epoca, come ad esempio una lampada ad olio decorata con il candeliere a sette bracci (la Menorah) rinvenuto nel 1967 a Orgon nelle Bocche del Rodano.
Durante il Medioevo gli ebrei delle due regioni beneficiarono della vicinanza con l'importante ed assai numerose comunità spagnola nonché della relativa indipendenza delle autorità locali dalle potenze sia spagnole che francesi. Una vasta comunità si stabilì a Narbona a partire dall'VIII secolo e tra il XII e il XIII secolo si verificò un grande progresso intellettuale grazie alle cosiddette "famiglie di studiosi", di cui gli Ibn Tibbon costituiscono solamente uno dei tanti esempi. Essi parteciparono allo sviluppo dello studio della filosofia e della scienza all'università di Montpellier (nell'attuale Linguadoca-Rossiglione).
Qui e nel vicino principato di Catalogna fiorirono anche le prime formulazioni storiche della Cabala ebraica.
Gli ebrei vennero espulsi dalla Linguadoca, così come accadde anche tutti gli alti loro correligionari del regno di Francia nel XIV secolo e l'annessione della Provenza, posta sotto la corona francese nel XVI secolo, portò alla fuga degli ebrei i quali trovarono rifugio nel territorio dei possedimenti dello Stato della Chiesa, ad Avignone e nel Contado Venassino ove rimasero confinati nel quartiere ebraico (i «carrières»).
Nel XVIII secolo la loro condizione cominciò lentamente a migliorare, poterono così restaurare e decorare le sinagoghe di Carpentras e di Cavaillon, che rimangono a tutt'oggi tra le più belle e antiche della Francia.
La rivoluzione francese portò all'emancipazione ebraica degli "Ebrei del papa" la cui comunità subì una rapida assimilazione culturale. L'ultimo parlante dell'ebraico-provenzale è stato il poeta e scrittore Armand Lunel, deceduto nel 1977. Tuttavia una nuova comunità si è sviluppata nel corso dl XX secolo, prima con l'arrivo degli Aschenaziti nelle grandi città come Marsiglia, poi con l'immigrazione degli ebrei dal Nordafrica e soprattutto dall'ex Algeria francese, fatto questo che ha comportato la rivitalizzazione della comunità ebraica in tutte le principali città.