Storia dell'omosessualità in Germania
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La storia dell'omosessualità in Germania è stata caratterizzata, in particolare durante l'epoca della Germania nazista e nei due decenni successivi alla creazione della Repubblica federale o Germania Ovest, da una legislazione fortemente discriminatoria. Nel corso degli ultimi decenni del XX secolo il paese, riunificandosi a seguito della caduta del Muro di Berlino nell'ambito delle rivoluzioni del 1989 è divenuto relativamente tollerante accettando di riconoscere parità di diritti per i cittadini omosessuali.
Inoltre, nonostante le molte condizioni avverse accadute nel corso della sua vicenda storica, la Germania è anche all'origine del primo movimento omosessuale, tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, propugnatore dei diritti LGBT a partire dai primi anni del Novecento, periodo in cui è sorta una fiorente sottocultura gay e lesbica, che avrebbe avuto una grande influenza sui successivi movimenti LGBT dell'intera Europa.
Una prospettiva di storia LGBT tedesca può essere intravista nel Schwules Museum che si trova a Berlino, un'istituzione unica al mondo dedicata alla conservazione e alla diffusione della storia dell'omosessualità e che documenta il lungo percorso che ha portato la nazione tedesca dalla persecuzione attraverso il paragrafo 175 del diritto penale in vigore fino ad oltre la metà del XX secolo il quale criminalizzava ogni tipo di rapporto omosessuale, al tentativo di sterminio nei campi di concentramento per finire al riconoscimento ufficiale delle coppie composte da persone dello stesso sesso.
Lo sviluppo storico del moderno movimento di liberazione omosessuale tedesco può essere suddiviso in tre fasi od ondate successive: il periodo che va dalla fine del XIX secolo all'avvento al potere del Nazismo è quello caratterizzato da una approfondita ricerca sulla storia e natura del fenomeno omosessuale, oltre che da varie riviste per gay e lesbiche e da alcune tra le prime pellicole cinematografiche su di loro.
La seconda ondata, avvenuta tra gli anni sessanta ed ottanta del Novecento, è quella che ha portato alla formazione delle attuali organizzazioni a sostegno dei diritti per le persone LGBT, l'emergere di una cultura LGBT contemporanea e le prime manifestazioni del Gay Pride volte a dimostrare la presenza massiccia di queste persone all'interno del tessuto sociale.
La fase attuale è infine caratterizzata da uno sviluppo capillare nel territorio di una vasta rete di organizzazioni, che hanno favorito il riconoscimento e la regolamentazione legislativa delle unioni tra persone dello stesso sesso e il divieto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.