Storia delle campagne dell'esercito romano in età repubblicana
storia delle campagne dell'esercito romano dal 509 al 31 a.C. / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La storia delle campagne dell'esercito romano in età repubblicana rappresenta l'insieme delle guerre di conquista che Roma attuò nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., nel periodo in cui l'Urbe era amministrata da una repubblica oligarchica e che consiste nel passaggio dalla monarchia alla Repubblica e da quest'ultima al Principato.
Storia delle campagne dell'esercito romano | |||
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La repubblica romana allo scoppio della guerra civile (1 gennaio 49 a.C.). Sono inoltre evidenziate le legioni distribuite per provincia | |||
Data | 509-27 a.C. | ||
Luogo | Europa, bacino del Mediterraneo, Africa settentrionale, Asia occidentale | ||
Esito | Dal Lazio al bacino del Mediterraneo | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
La Repubblica rappresenta una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
In questo periodo si inquadrano la maggior parte delle grandi conquiste romane nel Mediterraneo ed in Europa, soprattutto tra il III ed il II secolo a.C.; il I secolo a.C. è invece, come detto, devastato dai conflitti intestini catalizzati dai mutamenti sociali, ma è anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell'incontro con la cultura ellenistica e riferimento "classico" per i secoli successivi.
Il caso di Roma è pressoché unico nel mondo antico: la sua storia, non solo militare, è documentata spesso in gran dettaglio quasi dalla fondazione iniziale della città e fino all'epoca del declino finale. Nonostante alcuni resoconti siano andati perduti, come quello di Traiano sulle sue campagne daciche, mentre altri, come le prime storie su Roma, sono come minimo semi-apocrifi, i resoconti sopravvissuti sulle vicende militari di Roma sono di considerevole dimensione.
La storia più antica, dalla fondazione di Roma quale piccolo villaggio tribale,[1] fino alla fine dell'Età regia con la caduta dei re di Roma, è quella meno conservata. Questo perché, sebbene i primi Romani possedessero un certo livello di alfabetizzazione,[2] dovette mancare loro il desiderio di tramandare le loro vicende storiche oppure le storie da loro registrate andarono perdute.[3]
Sebbene Livio, storico romano tradizionalmente collocato tra il 59 a.C. e il 17 d.C.,[4] nella sua opera Ab Urbe condita, elenchi, dal primo insediamento fino ai primi anni, una serie di sette re della Roma arcaica, i primi quattro 're' (Romolo,[5] Numa Pompilio,[6][7] Tullo Ostilio[7][8] e Anco Marzio[7][9]) sono quasi certamente interamente apocrifi. Michael Grant e altri ipotizzano che, prima dell'instaurarsi del dominio etrusco su Roma sotto Tarquinio Prisco, quinto re della tradizione,[10] Roma fosse stata guidata da qualche sorta di autorità religiosa.[11] Pochissimo si conosce della storia militare di Roma durante questa epoca, e quello che la storia ci ha tramandato ha più della natura leggendaria che di una consistenza fattuale. Secondo la tradizione, Romolo fortificò uno dei sette colli di Roma, il colle Palatino, dopo aver fondato la città, e Livio afferma che, poco dopo la sua fondazione, Roma era «pari a qualsiasi delle città circostanti per valore militare».[12]